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Arresto del boss Messina: aveva una pistola carica

Il capomafia agrigentino preso a Favara trovato con armi addosso. I carabinieri tenevano sotto controllo la palazzina dove si era nascosto da alcuni giorni

FAVARA. Una delle due pistole, trovate dai carabinieri addosso al capomafia Gerlandino Messina, catturato a Favara (Ag), aveva il colpo in canna, mentre l'altra era scarica. Il particolare è stato reso noto dal colonnello dei carabinieri Mario Di Iulio, comandante provinciale ad Agrigento.   
Il boss è stato catturato dagli uomini del Gis, il reparto speciale dei carabinieri, che hanno fatto irruzione nella palazzina di tre piani, in via Stati Uniti, facendo esplodere delle microcariche nei balconi e nelle finestre e lanciando all'interno dell'appartamento delle bombe accecanti, cosiddetti flash back, che hanno sorpreso e stordito il superlatitante.     
I carabinieri, ha spiegato il colonnello Di Iulio, tenevano la palazzina sotto controllo da alcuni giorni. La presenza dei militari dell'Arma non ha insospettito i residenti in quanto in questi giorni a Favara è in corso una fiera. Solo nelle ultime 24 ore, però, i carabinieri hanno avuto la certezza che dentro quella palazzina si trovasse Gerlandino Messina, latitante da 11 anni, e ritenuto il killer del maresciallo Giuliano Guazzelli, ucciso nel '92. E' stato subito allertato il Gis, che aveva inviato i propri uomini che oggi hanno catturato il capomafia.  

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