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A Monreale centri sociali in beni confiscati

Cinque immobili requisiti ai boss assegnati ad altrettante cooperative ed associazioni

PALERMO. Sono cinque i progetti di pubblica utilità che saranno realizzati sui beni confiscati alla mafia a Monreale. L'assegnazione alle cinque cooperative sociali e associazioni era stata definita  la scorsa settimana dalla commissione comunale. Il piano è stato illustrato stamattina dal deputato regionale e assessore comunale, Salvino Caputo. Il sindaco Filippo Di Matteo ha ribadito "la volontà dell'amministrazione a rendere fruibili i beni simbolo del potere mafioso che devono diventare centri di aggregazione per la società civile".
Il responsabile dell'Ufficio speciale per i beni confiscati alla mafia Maurizio Milone ha illustrato i progetti della cooperativa sociale Cooperativa sociale Koiné che realizzerà una casa famiglia per anziani e un centro di addestramento cani per la ricerca dei tartufi ed una tartufaia. Il vice presidente della cooperativa sociale il Faro di Nicosia Angelo Restivo ha presentato il progetto della casa famiglia per bambini e ragazze madri. Il presidente dell'associazione Aurora Onlus di Palermo Ivana Calabrese, ha presentato il centro per bambini autistici, con attività di musicoterapia, giardinaggio, educazione alle attività domestiche. Il presidente dell'associazione nazionale Arcipesca Antonino Ilacqua , gestirà un immobile in via monte Pietroso a San Martino delle Scale.

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