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Sabrina Misseri: mio padre ripeta le accuse guardandomi negli occhi

La cugina di Sara Scazzi lo ha detto ai suoi avvocati dopo il fermo per sequestro di persona e concorso in omicidio volontario

TARANTO. "Voglio vedere se mio padre avrà  il coraggio di accusarmi guardandomi negli occhi". Sabrina  Misseri, la ventiduenne accusata di aver trascinato nel  garage-cantina di casa e di aver ucciso, assieme al padre  Michele, la cugina Sara Scazzi lo ha detto ai suoi avvocati,  Vito Russo ed Emilia Velletri, dopo il fermo per sequestro di  persona e concorso in omicidio volontario.     
Il provvedimento è stato adottato dopo le dichiarazioni  accusatorie di Michele Misseri che ha detto ai pm che la figlia  ha condotto con la forza la nipote in cantina e l'ha 'cinturata'  con le braccia mentre lui la strangolava con la corda. Movente  del delitto era di evitare che Sara rivelasse ad altri le  molestie sessuali ricevute dallo zio.     
Dopo le accuse di Michele Misseri e, a seguito della  richiesta di Sabrina di confrontarsi con il padre, i due penalisti hanno chiesto al gip un incidente probatorio per  procedere al confronto tra padre e figlia, nel contraddittorio tra accusa e difesa. L'istituto dell'incidente probatorio  consente di anticipare e cristallizzare, rispetto al  dibattimento, la fase di formazione della prova. Alla richiesta  i pm inquirenti, Mariano Buccoliero e Pietro Argentino, hanno dato parere favorevole. Ora si attende la decisione del gip.

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