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Mutarelli: terremo d’occhio Miccoli e Pastore

L’ex rosanero torna a Palermo tra le fila del Bologna: giocare qui è stato indimenticabile, un ricordo che conserverò sempre dentro di me

PALERMO. A braccia alzate che si dirige verso la curva nord insieme ai compagni, sul volto la gioia per un’impresa attesa da quella gente per più di 30 anni. Questa la fotografia di Massimo Mutarelli che ancora oggi spicca sul sito del Palermo accanto al link della stagione 2003/04, quella della promozione in A. «Un'annata indimenticabile - afferma Mutarelli - che conserverò sempre dentro di me».
Arrivato in Sicilia un anno prima, per lui si trattava della prima esperienza in una città del sud. «Mi sono trovato bene subito: è stato un bell'impatto». Tanto bello che in maglia rosa ha collezionato 116 presenze e 6 gol e si è sposato proprio con una palermitana.
Domenica tornerà a Palermo da avversario con la maglia del Bologna. «Non so se questo Palermo è più forte, posso solo dire che noi abbiamo raggiunto grandi risultati».
I rosa aspettano ancora la prima vittoria in casa in campionato. «Troveremo un ambiente caricato, dobbiamo cercare di non lasciare spazi e colpire in contropiede».
Nella panchina avversaria ci sarà Delio Rossi, che nell'ultima stagione alla Lazio lo mise fuori rosa. Poi con la società biancoceleste si finì in tribunale, dove Mutarelli ottenne la rescissione del contratto. «Di questo argomento - afferma l'ex centrocampista rosa - preferisco non parlare».

A Palermo sei stato per 4 anni, dal 2002 al 2006, che ricordi hai?
«Dal punto di vista sportivo sono stati anni importanti, sempre in crescendo. Il primo anno ho giocato in serie B, poi c'è stata la promozione in A, il terzo anno ci siamo qualificati per la Uefa. La squadra era ottima, un gruppo fantastico. È stata una crescita sia dal punto di vista professionale che personale. A Palermo mi sono trovato bene da subito, era la prima volta che giocavo al sud: è stato un bell'impatto».

Tu sei nato a Como, nel «profondo» nord, com'è stato il rapporto città e tifosi?
«Ottimo, fin da subito. Ho conosciuto moltissime persone con le quali sono rimasto in contatto. A Palermo la tifoseria è molto calda: lo stadio è sempre pieno, si sente l'appoggio del pubblico. Entrare in uno stadio così gremito è un bel colpo d'occhio, dà una carica immensa».

Hai seguito il Palermo in quest'inizio di stagione? Cosa pensi della squadra di Delio Rossi?
«È una squadra con ottimi giovani che hanno grandi prospettive ed individualità. Si vede che lavorano molto sotto il profilo tattico perché hanno avuto qualche problema di meccanismi. Davanti hanno giocatori molto forti come Miccoli e Pastore, che possono inventarti la giocata in qualsiasi momento».

Più forte questo Palermo o quello nel quale giocavi tu?
«Fare confronti diventa sempre difficile. Posso solo affermare che quando giocavo io abbiamo raggiunto grandi risultati».

I rosa in campionato non hanno ancora vinto in casa...
«Già, sarà una partita difficile. Noi andremo al Barbera sapendo che la gente e la società vorranno a tutti i costi i 3 punti. Ma noi cercheremo di mettere in difficoltà gli avversari: dovremo essere bravi a chiudere gli spazi, a non sbilanciarci troppo per poi magari colpire di rimessa».

Tua moglie è palermitana, per chi tiferà?
«Ovvio: tiferà per me».

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