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Mafia nel Nisseno, la famiglia di Vallelunga monopolizzava le estorsioni

Parla il collaboratore di giustizia Carmelo Barbieri, interrogato ieri a Palermo nell'ambito del processo "Deserto"

CALTANISSETTA. Il collaboratore di giustizia Carmelo Barbieri, interrogato nell'ambito del processo "Deserto", è stato interrogato ieri nell'aula bunker del carcere Pagliarelli. Alla sbarra, insieme a lui, altri sei vallunghesi accusati di magia. Secondo le dichiarazioni de "U' Prufissuri" era la famiglia di Vallelunta che gestiva e monopolizzava le estorsioni su un intero territorio, ovvero quello di Resuttano, Santa Caterina e Marianopoli. Addirittura i lavori per la metanizzazione di quella zona furono fatti fare da un'impresa "raccomandata" direttamente dal capo dei capi, il boss corleonese Bernando Provenzano. Barbieri, nelle due ore di interrogatorio, ha anche affermato che il controllo del territorio era gestito da quegli uomini d'onore, che controllavano così gli appalti grazie ai proventi derivanti dal racket del pizzo. Ulteriori approfondimenti nell'edizione cartacea del Giornale di Sicilia in edicola oggi, 8 ottobre 2010

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