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Papa a Palermo, 700 collegamenti e 35 mila passeggeri in autobus

Successo delle navette gratuite nel giorno della visita del Pontefice. Bellavista: “Servizio al top con uso razionale delle auto private”

PALERMO. Sono buoni i risultati del servizio di navette gratuite in occasione della visita del Papa a Palermo. Rispetto al normale servizio di linea domenicale, l’Amat ha intensificato il numero dei bus e istituito navette gratuite ad alta frequenza (massimo 10 minuti) per il collegamento tra i principali parcheggi (Basile, Giotto, Francia, Emiri) e i luoghi delle manifestazioni.
Per garantire la buona riuscita della manifestazione sono stati introdotti in linea altri 90 bus e circa 150 operatori d’esercizio.
“Pur con un numero più basso di bus di quelli che normalmente escono dalla rimessa per il servizio feriale invernale – afferma Mario Bellavista, presidente dell’Amat -, i palermitani, coloro che hanno lasciato l’auto a casa o nei parcheggi preferendo l’autobus, hanno apprezzato il servizio e non hanno accusato ritardi. Ciò significa che, con un uso razionale del mezzo privato, gli autobus normalmente in servizio sarebbero sufficienti a coprire le esigenze della mobilità cittadina”.   
I risultati, sia in termini di efficienza sia di gradimento del servizio, soprattutto per quanto riguarda le navette, sono da considerare positivi. Il servizio ha funzionato senza intoppi, grazie anche all’impegno di tutti i lavoratori impegnati nell’evento (autisti, centralinisti, addetti alla rimozione, personale di terra e delle officine mobili). Durante la visita del Papa sono stati trasportati circa 35mila passeggeri ed effettuate 700 corse. Grandi numeri anche per il servizio di rimozione auto: 380 prelievi.
“Bisogna evidenziare il grande impegno del personale – conclude Bellavista -, che ha saputo affrontare con abnegazione questo servizio speciale che ha garantito la mobilità a migliaia di pellegrini. Siamo convinti che il trasporto pubblico è un settore nevralgico che vogliamo rendere più moderno e funzionale, in modo da convincere i palermitani a farne un uso più razionale e frequente”.

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