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Incendia casa dopo il rifiuto di vendita: arrestato a Palermo

In manette Francesco Mirabelli, 63 anni. E' accusato di aver appiccato le fiamme nell'abitazione dei vicini in corso Tukory

PALERMO. Ce l'aveva con i vicini, una coppia di anziani con i quali litigava da tempo, perché si erano rifiutati di vendergli l'appartamento, a tal punto da appiccare l'incendio all'abitazione dei coniugi. Solo per la prontezza di un automobilista, la coppia e il loro nipotino di 9 anni riuscirono a fuggire mentre le fiamme invadevano le stanze. La polizia è convinta che sia questo il movente del tentativo di omicidio per cui è stato arrestato Francesco Mirabelli, 63 anni, accusato anche di incendio doloso.     
L'incendio risale allo scorso 13 febbraio. I due anziani e il bambino stavano riposando nella stanza da letto del loro appartamento, in una palazzina a due piani in corso Tukory a Palermo, e non ebbero il tempo di accorgersi che le fiamme, partite dalle persiane del piano terra avevano già avvolto gran parte della facciata.    
Fu un automobilista a dare l'allarme ai vigili del fuoco, che riuscirono a salvare il nucleo familiare. Scattarono subito le indagini. Gli investigatori appurarono che la coppia conduceva una vita tranquilla e senza alcuna zona d'ombra, ad accezione delle violenti e ripetute beghe condominiali con un vicino di casa, sfociate in una lite giudiziaria. La coppia si era opposta alla proposta di acquisto dell'immobile da parte del vicino. Il movente fu ritenuto sufficiente a far proseguire le indagini; la polizia ha effettuato perquisizioni nel domicilio del vicino trovando la stessa tuta indossata da un uomo ripreso, durante il rogo, da alcune telecamere piazzate nella zona. In casa è stata anche recuperata una piantina planimetrica dell'appartamento dei coniugi.     
Pur sapendo di essere sotto indagine, Mirabelli avrebbe continuato a infierire sulla coppia, fino all'arresto di oggi. Il provvedimento di custodia cautelare è stato disposto dal gip del tribunale di Palermo, Mario Pino, su richiesta della Procura.

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