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I signori dei numeri

La nostra vita è dominata dai «signori dei numeri». È sufficiente, per rendersene conto, navigare su Internet, cambiare canali televisivi, pagare il pedaggio automatico in autostrada, fare acquisti con la carta di credito e utilizzare il telefono cellulare. In questo modo si danno un'infinità di informazioni digitali. Per fare un esempio, Yahoo e Google ricavano ogni mese una media di 2500 informazioni su ogni cittadino. Un grande esperto di informatica, Stephen Baker (nel saggio Il potere segreto dei matematici, Mondadori) ha compiuto un lungo viaggio attraverso gli Stati Uniti per incontrare e scoprire chi sono e come operano «i signori dei numeri», cioè la nuova intellighenzia matematica che studia ogni nostra mossa, per ricostruire il nostro comportamento, come utenti, consumatori, elettori, pazienti e persino amanti. Questi «supermatematici» scompongono i nostri acquisti per capire se risparmiamo,se siamo a dieta o se siamo ghiottoni. Questi esperti sono in grado, grazie a sofisticatissimi congegni elettronici, di diagnosticarsi malattie prima ancora che si manifestino. Rovistano tra e-mail e tabulati telefonici per calcolare i contributi dei singoli lavoratori ai profitti dell'azienda e si concentrano anche sui nostri vizi e virtù per studiare i nostri orientamenti, anche elettorali. Per raggiungere questi obiettivi si inseriscono in blog e social network per trarne notizie riservate su amicizie, hobby e interessi.
Ma un altro studioso, Marcus du Sautoy (L'equazione da un milione di dollari, Rizzoli) cerca di rispondere, proprio con l'uso intensivo della matematica, alla giungla di interrogativi che ci piovono addosso ogni giorno. L'autore, che insegna matematica all'Università di Oxford, spiega che cosa collega i fulmini,i broccoli e il mercato azionario. Non solo questo, ma anche perché, ad esempio, il più grande numero primo - di quasi tredici milioni di cifre - prende il nome da un monaco del XVII secolo. E perché nella Quinta Sinfonia di Beethoven c'è un messaggio in codice? E come mai il nostro pianeta non ha la forma di una ciambella? Per rispondere a queste e a molte altre domande non c'è bisogno di essere uno scienziato o un Pico della Mirandola, ma è sufficiente essere un matematico. «Lo strumento più potente mai creato dagli esseri umani per orientarsi nel mondo selvaggio e complesso in cui viviamo è la matematica», scrive l'autore. La vita, ribadisce, è un'equazione: dai quadrati magici all'algebra da casinò, dai segreti dell'Isbn alla lettura crittografica del pensiero, dal corner di Wayne Rooney al metodo per falsificare un quadro di Pollock, dall'aritmetica dei chicchi di riso agli istinti assassini degli icosaedri. Come si può desumere «la matematica è il cuore di tutto ciò che vediamo e facciamo».
Provare per credere. Lo conferma un altro grande matematico, Peter M.Higgins (docente di matematica all'Università dell'Essex), nel saggio Un mondo di matematica (Dedalo). In questo libro si racconta come si è sviluppato nei secoli il rapporto tra l'uomo e la matematica, sottolineando il ruolo fondamentale della geometria nella nostra comprensione del mondo, dalle piramidi egizie alle meraviglie dell'Alhambra. Seguendo l'itinerario di Higging, il lettore scoprirà come si è evoluta la geometria delle intuizioni di Talete e Pitagora alla nascita dei mondi non euclidei; esplorerà il mistero della simmetria, dalle decorazioni dell'Alhambra alle invenzioni surreali di Escher. Infine, due segnalazioni di saggi, pubblicati da Dedalo, scritti da studiosi che hanno attinto moltissimo al mondo della matematica. George Gamow, Gravità, e Joe Schwarcz, Benzina per la mente. Gamow, nato a Odessa e scomparso nel 1968, ha insegnato nelle università di Leningrado, Copenaghen e Cambridge. L'autore ripercorre la storia della fisica della gravitazione attraverso l'opera di Galileo, Newton e Einstein: tre grandi scienziati che hanno studiato a lungo la forza di gravità, come la curvatura del continuum spazio-temporale a quattro dimensioni. Joe Schwarcz, che insegna all'Università McGill di Montreal, ci diverte invece con risposte scientifiche alle domande che si affollano da anni nella nostra mente. Riesce a spiegarci, ad esempio, come mai il giovane faraone Tutankhamon prediligesse il vino rosso. Le curiosità sono infinite ed anche le risposte, rigorosamente scientifiche.

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