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Il folklore dei venditori ambulanti

La denuncia è contenuta nelle ultime righe di un comunicato stampa, quasi buttata lì per alimentare una polemica. E invece rischia di avere l’effetto deflagrante di una miccia innescata. Perché se a dire che frutta, verdura, pane e alimentari venduti per strada a Palermo assumono i connotati di un «aspetto sanitario preoccupante» è proprio la massima autorità sanitaria, cioè il manager dell’Asp, allora non si può fare finta di niente. Che cosa rischiano davvero le famiglie palermitane che acquistano il cibo da ambulanti più o meno autorizzati che stipano la merce nelle casse impilate ai bordi delle strade? E che cosa devono temere cittadini e turisti che affollano i banchi e le botteghe di panellari, polipari, stigghiolari e chi più ne ha più ne metta? Intendiamoci: parliamo di tradizioni ultradecennali, che hanno reso la città un enorme bazar tanto caro ai cultori del folklore locale, fino a essere non a caso immortalato per sempre in un famosissimo dipinto di Renato Guttuso. E per gli integralisti delle tradizioni si potrebbe trattare di pura eresia. Il problema però esiste e a questo punto è il Comune che deve dare risposte: se l’allarme è sovradimensionato, allora che lo si dica. Altrimenti ci aspettiamo verifiche precise e sanzioni esemplari. Prima la salute, poi il folklore, please…

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