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I detenuti applaudono il film su padre Puglisi

Al Pagliarelli di Palermo gli ospiti della casa circondariale hanno assistito a "Brancaccio", pellicola dedicata al prete ucciso dalla mafia 17 anni fa

PALERMO. Si è sciolta con un applauso spontaneo della platea la tensione emotiva seguita alla proiezione del film "Brancaccio" sull'omicidio di don Pino Puglisi, che aveva per spettatori i detenuti del carcere Pagliarelli, i quali hanno seguito il film nella casa circondariale insieme al regista Gianfranco Albano e all'attore Ugo Dighero, interprete del sacerdote ucciso 17 anni fa dalla mafia.   
L'appuntamento conclusivo della rassegna "Nuovissimo cinemissimo paradisissimo" che ad agosto si è svolta nei cortili passeggio dove i reclusi trascorrono la loro ora d'aria, é stato dedicato al primo film girato sul prete di Brancaccio e trasmesso da Rai Uno in due puntate nel 2001. "Se ognuno fa qualcosa, allora si può fare molto", ripeteva padre Pino Puglisi. E in questo senso si iscrive l'iniziativa che ha riguardato 200 dei 1300 reclusi al Pagliarelli, secondo carcere di Palermo, afflitto dal problema del sovraffollamento.    
"E' necessario un confronto tra più parti per affrontare la questione - ha detto Orazio Faramo, provveditore regionale dell'amministrazione penitenziaria - a mio avviso una delle strade percorribili sarebbe procedere alla depenalizzazione di alcuni reati che non destano allarme sociale".    
"Riuscire a rasserenare un ambiente come quello carcerario dove sono numerosi i tentati suicidi e gli episodi di aggressione e violenza è il punto di forza di attività come queste - spiega Francesca Vazzana, direttrice del carcere - e il cineforum avviato ad agosto dai volontari del centro Padre Nostro è stata una boccata d'ossigeno per i detenuti".    Visibilmente commosso Ugo Dighero, l'attore che ha impersonato il sacerdote: "La cosa più difficile è stata dare voce al coraggio di chi ha fatto delle scelte chiare ed è andato avanti per la propria strada, mettendoci carne e sangue. La cosa peggiore che si possa fare oggi nel nostro Paese è provare a dividere il mondo in bianco e nero, come sta accadendo con il cosiddetto partito dell'amore".

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