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Trapani, maxi sequestro da 1,5 miliardi di euro

I beni sono stati confiscati all'imprenditore di Alcamo Vito Nicastri. Ha realizzato alcuni parchi eolici in Sicilia e viene indicato vicino al boss Matteo Messina Denaro

PALERMO. La Direzione investigativa antimafia di Trapani ha sequestrato beni per oltre 1,5 miliardi di euro a un imprenditore trapanese.   
La misura patrimoniale è stata disposta dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Trapani su proposta del direttore della Dia.
Il maxisequestro di beni riguarda Vito Nicastri, 54 anni, imprenditore di Alcamo (Trapani) nel settore delle energie alternative come l'eolico e il fotovoltaico.   
Nicastri, che ha realizzato alcuni parchi eolici in Sicilia, viene indicato dagli inquirenti come vicino al boss latitante trapanese Matteo Messina Denaro, ritenuto il nuovo capo di Cosa Nostra.    
Secondo il generale Antonio Girone, direttore della Dia, che ha confermato i sospetti relativi ai rapporti tra l'imprenditore e il capomafia, proprio il settore delle energie alternative sarebbe una delle attività economiche scelte da Cosa Nostra per il riciclaggio di denaro sporco.

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