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Berlusconi: avrò un'ampia maggioranza

Il premier alla festa dei giovani del Pdl apre ai centristi. Ma Casini replica: si dimetta e poi parliamo

ROMA. Non è la risposta al Fini di Mirabello e non ci sono attacchi frontali a Gianfranco Fini, ma Silvio Berlusconi approfitta del palco della festa dei giovani del Pdl per mandare qualche messaggio e mettere in chiaro le sue idee sul futuro del governo e soprattutto sullo stato di salute del Popolo della Libertà. All'ex leader di An che aveva certificato la 'morte' del Pdl, il premier replica dicendo che invece "esisterà per sempre", perché è un popolo prima ancora che un partito. Stessa convinzione anche quando parla delle sorti del governo: "Andremo avanti, avrò la maggioranza, anzi un'ampia maggioranza", dice il Cavaliere a proposito del voto in Aula sui cinque punti del suo programma. Le elezioni anticipate sfumano nell'orizzonte del premier, che anzi prevede un governo di legislatura: "Voteremo tra tre anni".
Non è altrettanto convinta l'opposizione: Bersani vede la crisi ormai alle porte, con le elezioni subito dopo un governo di transizione che approvi una nuova legge elettorale. Ma anche dalla Lega si manifesta qualche dubbio, pur confermando voto e lealtà a Berlusconi. No a governi per mangiare il panettone, tuona infatti dal palco veneziano Roberto Calderoli. E davanti alle telecamere di Sky, Roberto Maroni declama quella appare ben più di una ovvietà: "Se ci saranno i 316 voti di fiducia Berlusconi andrà avanti; se no si deve dimettere".  
I toni di Berlusconi, anche ieri ad Atreyu, sembrano comunque confermare la strategia degli ultimi giorni in vista dell'appuntamento del 28 settembre: abbassare per quanto possibile il livello della tensione. Tutti gli sforzi devono essere concentrati per serrare le file della maggioranza senza escludere la possibilità di nuovi innesti. Che qualcosa si stia muovendo d'altronde lo fa capire anche Berlusconi ai giovani di Atreju: "Ci sono situazioni nel centro dello schieramento in evoluzione", spiega il Cavaliere convinto che poi che "molti degli eletti tra i centristi" potrebbero "votare in dissenso dal loro leader" e "non far mancare loro appoggio al nostro governo". Un annuncio che arriva in diretta alla festa dell'Udc in corso a Chianciano. Dalla platea i centristi fischiano Berlusconi mentre Pier Ferdinando Casini bolla le parole del premier come "provocazioni" e chiede a Berlusconi di lasciare l'incarico: "Senza le dimissioni del governo - avverte - non ci interessa l'aggiungi un posto a tavola". Solo con le dimissioni si potrà aprire "una stagione nuova".

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