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Catanese uccide la moglie a Milano

Con tre colpi di pistola Giuseppe Di Stefano, 28 anni, ha assassinato Teresa Patania, trentenne e poi si è barricato in casa. I due avevano deciso di separarsi

MILANO. Tre colpi di calibro 22 per uccidere la donna che gli aveva dato tre figli. Ed è stato con tutta probabilità al culmine di una lite per l'affidamento dei piccoli che Giuseppe di Stefano, 28 anni, ha freddato la moglie dalla quale si stava separando, Teresa Patania, 30 anni, casalinga, nel cortile di un palazzo popolare di via Barrili, nel quartiere Stadera a Milano. La coppia, di origine catanese, aveva deciso di separarsi qualche tempo va e si era già rivolta al giudice.
Di Stefano ha prima affrontato la moglie in cortile, sparandole un colpo, gli altri due li ha esplosi mentre era già risalito in casa, dal balcone. I vicini hanno avvertito la Polizia e, quando gli agenti sono arrivati, l'operaio aveva ancora in pugno la Beretta calibro 22 con matricola abrasa ed ha cominciato a minacciarli, puntando l'arma contro di loro. La tensione ha rischiato di esplodere quando i parenti della vittima, che abitano numerosi nello stabile, hanno cominciato a inveire contro Di Stefano con intenzioni minacciose. Sono intervenute parecchie pattuglie della Questura e anche uomini del Reparto mobile, oltre ai volontari del 118 che non hanno potuto fare nulla, perché Teresa Patania era stata colpita al torace e alla testa.     
Gli agenti hanno anche indossato giubbetti antiproiettile, qualora Di Stefano avesse ricominciato a sparare. L'operaio, che si era barricato in casa, dopo un po' si è arreso, ha gettato la pistola in cortile e si è consegnato ai poliziotti.

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