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Rifiuti, Comuni morosi a rischio scioglimento

Ultimatum dell'assessore regionale Russo a 22 amministrazioni della provincia di Palermo. Non si escludono nuove elezioni per quelle che continueranno ad essere inadempienti

La sfida dell’assessore Pier Carmelo Russo ai 22 Comuni della parte orientale della provincia di Palermo viaggia in una lettera di due pagine in cui si propone l’applicazione di una serie di sanzioni che arrivano fino allo scioglimento e a nuove elezioni. La Regione è pronta per la prima volta ad applicare il massimo delle sanzioni previste contro gli enti locali che non hanno versato all’Ato (in questo caso il Coinres) le quote per la gestione del servizio di raccolta dei rifiuti. Servizio che ancora una volta - sottolinea l’assessore all’Energia- è quasi paralizzato e comporta costi a carico della Regione, chiamata a coprire il debito dei sindaci. È la prima miccia accesa di una bomba che può esplodere in tutta la Sicilia, come dimostrano anche gli allarmi che arrivano dal Ragusano.
Proprio per questo motivo Pier Carmelo Russo ha provato ad accelerare i tempi contro i Comuni. Nel mirino ci sono Alia, Altavilla Milicia, Bagheria, Baucina, Bolognetta, Campofelice di Fitalia, Casteldaccia, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Ciminna, Ficarazzi, Godrano, Lercara Friddi, Marineo, Mezzojuso, Misilmeri, Roccapalumba, Santa Flavia, Ventimiglia di Sicilia, Vicari, Villabate, Villafrati e la Provincia.
La riforma approvata in primavera all’Ars prevede l’obbligo per i sindaci di individuare in bilancio tutte le somme necessarie ad assicurare il funzionamento dell’Ato e del servizio di raccolta dei rifiuti. Ma, rileva Russo nella sua nota, «la maggioranza dei Comuni ha violato quest’obbligo e ciò comporta il costante ricorso ad anticipazioni da parte della Regione che, lungi dall’essere uno strumento eccezionale, rischia di essere il metodo ordinario di reperimento delle risorse con una non consentita traslazione di oneri a carico nostro». La Regione ha già dato al Coinres 1 milione e mezzo in poco più di un anno.
Il Coinres è attualmente guidato da un cosiddetto gruppo interistituzionale al quale Russo ha chiesto di predisporre gli atti per attivare le sanzioni previste dall’articolo 14 della riforma dei rifiuti. La norma prevede in primis un commissariamento ad acta: i funzionari regionale dovranno entrare nei Comuni e disporre i pagamenti, se ci sono somme disponibili. La seconda mossa prevista è l’aumento della Tarsu. Infine, è previsto lo scioglimento dei Comuni morosi. Mossa che Russo si dice pronto a proporre a Lombardo.
Il Coinres è uno dei vecchi Ato più indebitati: soltanto nei confronti dell’Amia è accertato un debito di 40 milioni. Ma alcuni Comuni, ricevuta la nota di Russo hanno già risposto annunciando un pagamento in corso: è il caso di Villabate. Mentre Vitale Gattuso, presidente dell’Ato e sindaco di Castronovo, fotografa una situazione quasi senza soluzione: «I Comuni hanno fatto grossi sforzi per adeguare i bilanci. Ma quasi tutti non hanno le somme necessarie a pagare ogni mese il costo del servizio. Nel caso del mio Comune servirebbero 34 mila euro al mese destinate quasi esclusivamente a pagare il personale addetto alla raccolta. Somme che non abbiamo, ecco perchè non resta che chiedere anticipazioni alla Regione».

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