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Sanità, scontro tra sindacati e Regione sulle assunzioni

Secondo i dati dell'assessorato con le nuove piante organiche in bilico da 581 a 3578 posti. L'assessore Russo: "Gli esuberi saranno pochi, attacchi strumentali"

PALERMO. Scoppia lo scontro fra Regione e sindacati sulle assunzioni nella sanità. L’assessore Massimo Russo ha confermato ieri che «entro fine anno verranno pubblicati i bandi con cui si assumono 2.900 persone, per lo più nella qualifica di infermieri, trasformando così gli attuali contratti a tempo determinato in assunzioni a tempo indeterminato». Il via alle procedure è stato dato con un decreto pubblicato alla vigilia di ferragosto in cui Russo indica ai manager di Asp e ospedali i paletti nella formulazione delle piante organiche.


Lo scontro è nato ieri perchè i dirigenti dell’assessorato hanno presentato al tavolo di concertazione alcune tabelle in cui si evidenzia il rischio che nella sanità, al termine del riordino delle piante organiche, possano risultare dai 581 ai 3.578 esuberi. A questo punto la Cgil è andata all’attacco: «Col nuovo decreto - esordiscono Michele Palazzotto e Renato Costa - non solo non si potranno fare assunzioni ma bisognerà fronteggiare gli esuberi. Quella di Russo e Lombardo, che annunciano concorsi da 2.900 posti, è solo propaganda elettorale». Sulla stessa linea si muove Angelo Collodoro della Fials Medici: «Noi vogliamo i concorsi. Ma dai dati forniti dall’assessorato ci chiediamo come sia possibile farli...».



Il decreto di ferragosto e l’ultimo confronto di ieri hanno provocato la dichiarazione dello stato di agitazione da parte di quasi tutte le sigle sindacati: Anaao Assomed, Cimo asmed, Aaroi-emac, Cgil Medici, Anpo Ascoti Fials, Fvm, Fesmed, Uil Medici. Tace invece la Cisl. La stessa segreteria regionale della Uil è più cauta della rappresentanza di categoria: Claudio Barone ha chiesto a Russo di «far ripartire il confronto, evitando la rottura». Anche per Barone però «la riorganizzazione della sanità va fatta coinvolgendo i sindacati e medici».



Per Russo si tratta però di attacchi strumentali «guidati dalla Cgil». Resta tuttavia quella tabella, messa sul tavolo dal dirigente dell’assessorato Maurizio Guizzardi, in cui effettivamente vengono fotografati esuberi e finanziamenti ad Asp e ospedali. La maggior parte degli esuberi sarebbe alla Asp di Messina (da un massimo di 456 a un minimo di 233) mentre a Palermo si oscillerebbe tra un massimo di 425 e un minimo di 182 lavoratori in più rispetto al necessario. A Catania gli esuberi sono calcolati nella tabella all’interno di una forbice che va da 218 a 69. Nei 5 ospedali autonomi (Cannizzaro, Garibaldi, Papardo, Villa Sofia e Civico) si va da un massimo possibile di 1.157 a un minimo di 514.
Cifre ballerine che secondo i tecnici della Sanità sono frutto solo di meri calcoli matematici legati al rapporto tra finanziamenti e dotazione di personale. E la forbice è data proprio dal fatto che i manager possono variare l’impiego dei fondi determinando più o meno esuberi. Russo invece invita a guardare all’aspetto delle singole qualifiche professionali: «Seppure c’è qualche esubero in alcune categorie, questo verrà assorbito con i pensionamenti e la riduzione del turn over. In questo senso gli esuberi reali non saranno più di 200. I concorsi sono invece destinati a professionalità, come gli infermieri, già presenti in Asp e ospedali ma con contratti a termine. Sono persone di cui c’è bisogno e che dobbiamo stabilizzare prima che entri in vigore lo stop alle assunzioni imposto dal primo gennaio dalla manovra di Tremonti». L’assessore ha assicurato che i bandi arriveranno ben prima di fine anno.

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