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L'ultimatum di Berlusconi: prepariamoci alle elezioni

Il premier avverte: "Non accetteremo mai di farci logorare. Maggioranza coesa e compatta o il voto è la strada maestra"

ROMA. Dai tempi della sua discesa in campo Silvio Berlusconi ha sempre visto come fumo negli occhi i governi della Prima Repubblica. Ed è lo spettro di esecutivi "logorati" da discussioni, che "tirano a campare" con "negoziati al ribasso", a spingerlo ad un nuovo ultimatum ai finiani: "Non accetteremo mai di farci logorare", assicura ai Promotori della Libertà. O, dalla verifica, uscirà "una maggioranza coesa e compatta" o, suona la carica ai militanti, "dobbiamo prepararci a elezioni entro poco tempo". Il voto è é la "strada maestra" per il premier mentre "chi dice il contrario, magari evocando formalismi costituzionali, afferma falsità".      
Sono toni ormai da campagna elettorale - e che di certo tornano a irritare il Quirinale che più volte ha sottolineato l'intangibilità delle proprie prerogative - quelli che il presidente del Consiglio usa in un messaggio-audio ai Promotori della Libertà e poi, in una passeggiata nel centro di Arona (Novara), ai cittadini che lo spronano ad andare avanti. Alle urne, d'altronde, lo incita a pié sospinto il Senatur che vede come la peste l'allargamento all'Udc. E d'altra parte il leader centrista rassicura Bossi, respingendo al tempo stesso il corteggiamento del Cavaliere: "Non so se il simpatico Umberto é stato vittima di un colpo di sole o ha bevuto qualche bicchiere di troppo, ma stia tranquillo: noi restiamo all'opposizione".
Il resto dell'articolo sul Giornale di Sicilia in edicola oggi (23 agosto 2010).

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