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Palermo, l'Amia spende ancora per Bellolampo

Bandite due gare di oltre due milioni di euro per trasportare i rifiuti triturati dall’impianto alla quinta vasca e per bonificare un’area vicina piena di plastica bruciata

PALERMO. Bellolampo non è solo costruzione di vasche dove mettere i rifiuti. C’è anche la gestione della discarica. Onerosa e talvolta problematica anche quella. Tanto che l’Amia ha bandito due gare per oltre due milioni di euro: per trasportare i rifiuti «triturati» dall’impianto alla quinta vasca e per bonificare un’area vicina piena di plastica bruciata perché qualche tempo fa qualcuno andava a Bellolampo a bruciare i cavi elettrici rubati per estrarne il rame.
Partiamo dal primo appalto. È un bando che andrà in gara a fine settembre, l’importo è di un milione e 876 mila euro, Iva esclusa. Chi si aggiudicherà l’appalto avrà il compito di trasportare la parte secca dei rifiuti che vengono conferiti in discarica dopo essere stati trattati dal trituratore della Unieco che ogni giorno smaltisce circa quattrocento tonnellate di spazzatura. È un tragitto di circa due chilometri, dall’ingresso a Bellolampo dove si trova la trituratrice fino alla quinta vasca oggi unico spazio disponibile. Un trasporto di rifiuti che non può fare l’Amia, tanto che fino ad oggi è stato affidato all’impresa Seap. La quale fa la spola cinque-sei volte al giorno suddivisi in due turni per portare la parte secca dei rifiuti in discarica. «Non abbiamo né i mezzi speciali necessari per il trasporto della parte secca dell’immondizia, né il personale qualificato che potrebbe svolgere questo compito - spiega il direttore dell’azienda di igiene ambientale Nicolò Gervasi -. D’altra parte l’Amia non lo ha mai fatto. In ogni caso la ditta che vincerà l’appalto lo dovrà fare per i prossimi due anni mentre stiamo pensando all’idea di trovare le risorse per non affidare più a ditte private questo servizio». L’altro appalto è di importo inferiore, 276 mila euro ed è sempre bandito dall’Amia. L’obiettivo è quello di bonificare un’area, alcune migliaia di metri quadri in tutto, vicina alla quinta vasca. Lì è stato trovato il terreno contaminato da plastica bruciata, altamente inquinante. È quasi certo che questa zona di Bellolampo, abusivamente e un po’ di tempo fa, è stata utilizzata per estrarre il rame dai cavi elettrici rubati in varie parti della città. Un’estrazione che ha contaminato tutto, una sorta di terra di nessuno dove veniva selezionata l’ambita refurtiva. «Quella zona - spiega Gervasi - appartiene all’Amia da poco tempo. Prima era terreno demaniale utilizzato come poligono di tiro. Servirà trasportare e smaltire questa terra e le rocce da scavi che sono contaminati e contestualmente analizzare quello che andremo a trovare. Da qui l’esigenza di affidare a una ditta specializzata questo lavoro che servirà a bonificare quest’area adiacente alla quarta e alla quinta vasca di Bellolampo».

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