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Inter-Roma, riparte la sfida

Stasera la Supercoppa italiana. Ranieri: "Loro favoriti ma ce la giochiamo". Benitez: "Vogliamo vincere ancora"


MILANO. Loro, ancora loro, sempre loro. Che sia campionato, Coppa Italia o Supercoppa non fa differenza: sono Inter e Roma le vere duellanti degli ultimi anni, impegnate  in un braccio di ferro instancabile, avvincente ed affascinante. Giocato, spesso, sul filo dei nervi. In campo - con una manciata di punti a separare le rivali nell'ultima stagione - e fuori, con le schermaglie dialettiche imposte a Ranieri dalla verve di Mourinho: unico assente, a guardare da Madrid la 'classicissima'  giocata, al suo posto, da Benitez.     
Tutt'altro carisma rispetto al portoghese comunque vincente,  al primo colpo, nell'edizione 2008 della Supercoppa. Per Rafa, niente rumore dei nemici, gladiatori e battaglie campali ma solo  consapevolezza della forza della sua squadra, rispetto per gli  avversari e stima per Ranieri. Su per giù gli stessi concetti espressi del tecnico giallorosso. Tentato, e non poco, da uno sgambetto ai nerazzurri. Ben lontano da ogni nostalgia per il  'guru' di Setubal. "L'Inter è sempre la favorita - ha esordito in conferenza stampa l'allenatore romano - ma è una partita secca e ce la  giochiamo, ci proviamo con tutta la nostra forza e il nostro orgoglio. Rispettiamo" i nerazzurri "ma abbiamo tantissimi  tifosi al seguito", circa 20.000 "e cercheremo di fare nostra  la coppa", cercando di frantumare, subito, i sogni di  'grandeur' interista. Serafico nello snocciolare i propri desideri, Ranieri dedica  parole al miele a Benitez - che ricambierà il favore - e una  stilettata a Mourinho, ex del campionato italiano ancora  ingombrante. "In campo giocano le squadre - ha liquidato  l'argomento - e direi che non mi manca". Quanto a Benitez,  incrociato "in Spagna, mentre lui era un giovane emergente  all'Extremadura e io al Valencia,  ci conosciamo da tempo: lo  stimo molto ha grande esperienza ed è un grande allenatore".
Stima, a quanto pare, reciproca: sia fuori dal campo che sul  terreno di gioco. "Eravamo più giovani di adesso quando sono  andato a Firenze per vedere come si allenava - ha spiegato Benitez riferendosi al tecnico romano -: è stata un'esperienza  incredibile, sono stato molto contento e ho un buon rapporto con  lui". Ad ogni modo, malgrado l'amicizia e il rispetto, l'allenatore nerazzurro conta di prolungare, sin da domani, la sequela di vittorie del suo gruppo. "La Roma - ha osservato - è una  squadra forte, con un buon allenatore e giocatori di qualità. La chiave saranno i calciatori che hanno vinto e vogliono continuare a vincere: anzi, vogliono vincere ancora di più. Per  me quello che è importante è la prossima partita - ha aggiunto - proviamo prima a vincere questa e poi pensiamo alle altre e agli altri titoli: la mia idea è vincere, vincere un trofeo alla volta". Più o meno come Mourinho ma con una differenza di fondo: se si porta a casa la Coppa "la vincono la società e i giocatori e, poi, tutti quelli che sono vicini", non certo il  solo allenatore. E per continuare sulla via del successo o prendersi la  rivincita, dopo la beffa in campionato e Coppa Italia, Inter e  Roma dovrebbero puntare su due formazioni offensive.     
In casa nerazzurra si dovrebbe optare per un 4-2-3-1 e il  trio Pandev-Sneijder-Etòo alle spalle di Milito - con licenza  di trasformarlo in corso d'opera in un 4-4-2 ed Etòo più vicino al principe argentino - mentre sul fronte giallorosso il modulo di riferimento dovrebbe essere il 4-3-1-2 con il francese Menez a giostrare dietro Totti e Vucinic come punta di un rombo formato anche da Pizzarro, De Rossi e Pizzarro. In panchina.  pronto a fare il guastatore - condizione permettendo - il grande ex, Adriano, alla sua seconda, importante, chance italiana.  

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