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Controesodo, due ore di attesa allo Stretto

Week end caldo per i rientri di fine agosto. Incolonnamenti allo svincolo di Messina e agli imbarcaderi

ROMA. Il controesodo, unito alle partenze di chi va in vacanza ora e agli arrivi di turisti stranieri, ha fatto sentire i suoi effetti sulla strade. Dalla tarda mattinata e poi via via nel pomeriggio, il traffico si è intensificato, con rallentamenti e code da nord e sud. E se sulle strade è stata una giornata da 'bollino rosso' (previsione confermata anche per domani), si sono registrate file a Messina, agli imbarchi dei traghetti e, all'altro capo dell'Italia, al Traforo del Monte Bianco.        
Nella città siciliana il traffico è andato in tilt ed è rimasto a lungo paralizzato. Incolonnamenti di auto si sono formati allo svincolo di Messina Boccetta fino agli imbarchi dei traghetti privati Caronte Tourist e allo svincolo di Messina Centro fino alla stazione marittima e ai traghetti di Rfi. Risultato: attese fino a 2 ore. Gli automobilisti si sono dovuti munire di pazienza anche al tunnel del Bianco: le attese hanno raggiunto i 90 minuti sul versante italiano e i 40 su quello francese. Le stime di Telefono Blu dicono che, se un italiano di tre per ora resta in vacanza, nel corso di questo weekend 5 milioni rientrano della vacanze e altri 4 milioni si muovono solo per il fine settimana. Quanto ai rientri nelle aree metropolitane, 220mila tornano a Milano, 270mila a Roma, 80mila a Torino, 60mila a Bologna , 30mila a Genova e Firenze, 20mila a Bari, 30mila a Palermo, 90 mila a Napoli, 15mila a Verona e Venezia.    
Circa quasi 800mila le persone in partenza dalle stazioni ferroviarie e 700 mila dagli aeroporti, di cui 330mila solo da Fiumicino. Ma il flusso più consistente resta quello sulle strade con oltre 9 milioni di veicoli in viaggio. Sulle autostrade le situazioni più difficili si sono avute in Trentino Alto Adige, sull'A22 del Brennero, con code di 10 chilometri verso sud tra Vipiteno e il confine e incolonnamenti, a tratti, da Bressanone ad Ala Avio; e in Friuli, dove la coda formatasi all'altezza dell'innesto dell'A23 Tarvisio-Udine con l'A4 Trieste-Venezia ha raggiunto il 18 chilometri. Un vero e proprio serpentone di auto che si è dipanato fino al nodo di Palmanova e poi verso San Giorgio di Nogaro e Latisana. A causarlo - spiegano il Centro coordinamento viabilità del ministero dell'Interno e Autostrade per l'Italia - l'intenso flusso di turisti stranieri, soprattutto tedeschi e austriaci, diretti verso le località di vacanza della riviera adriatica.       
Rallentamenti anche sull'A1, dove nel pomeriggio ci volevano 2 ore per percorrere il tratto tra Arezzo e Firenze sud in direzione Bologna e oltre un'ora tra Firenze e Roncobilaccio in direzione nord. E sull'A14, nelle Marche e in direzione del nodo bolognese. Al Sud è l'A3 Salerno-Reggio Calabria l'arteria più 'gettonata', con volumi di traffico - rileva l'Anas - decisamente superiori a quelli ordinari e picchi di 3000 veicoli l'ora in direzione nord e 2000 in direzione Sud. La circolazione si è mantenuto tutto sommato scorrevole e senza blocchi, nonostante alcuni rallentamenti con code tra Lauria sud e Lauria nord, tra Lagonegro sud e Lagonegro nord e da Pizzo Calabro verso nord, in corrispondenza di alcuni cantieri. Il traffico si  é mantenuto intenso, ma regolare anche sulle statali.

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