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Truffe, frodano Stato e Ue per 476 mila euro: due denunce nel Messinese

BARCELLONA POZZO DI GOTTO. La Guardia di Finanza ha scoperto a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) un sistema di frode ai danni del bilancio dello Stato e dell'Ue, realizzato da due fratelli di Novara di Sicilia, P.L. di 36 anni e P.C. di 35 anni, titolari di un'azienda agricola, operante anche nel settore dell'allevamento. I due sono stati denunciati per truffa finalizzata all'indebita percezione di erogazioni pubbliche, falso e truffa aggravata ai danni dell'Inps. Per quest'ultimo reato sono stati denunciati 69 falsi braccianti. Il danno erariale complessivo ammonta a quasi 476 mila euro, comprensivo dei contributi non versati dai datori di lavoro. Dalle indagini è emerso che i due avrebbero comunicato alle autorità competenti, cioè l'Agenzia per le erogazioni in agricoltura e l'Inps, una falsa rappresentazione della situazione aziendale ricorrendo a diversi espedienti, proprio al fine di ottenere indebitamente erogazioni per la politica agricola e permettere ai falsi braccianti di percepire indennità a vario titolo. La truffa ai danni dell'Inps sarebbe stata perpetrata mediante la presentazione di documentazione fittizia, tra cui falsi contratti di affitto dei terreni, sottoscritti anche a totale insaputa dei proprietari, e quindi attestando 69 rapporti di lavoro con altrettanti braccianti agricoli.  Le giornate di lavoro dichiarate e mai effettuate dai dipendenti dell'azienda sarebbero oltre 13.000, a fronte delle quali l'Inps ha dovuto corrispondere oltre 370 mila euro.  I dipendenti, oltre a fruire indebitamente di tali indennità vedevano maturare contributi ai fini pensionistici. Inoltre, l'azienda agricola avrebbe comunicato all'Agea dati sulla situazione aziendale diversi da quelli reali, in relazione alla disponibilità di terreni e bestiame, ad esempio indicando per l'ammissione al premio un numero di animali superiore al numero di quelli risanati dalla ditta nel corso degli anni precedenti, eludendo anche i previsti controlli con ulteriori artifici e raggiri. Le indebite percezioni di contributi ottenute dai due fratelli per la politica agricola comunitaria ammonterebbero a 260 mila euro.

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