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Berlusconi caccia Fini fuori dal Pdl

Alla fine la rottura tra i due è arrivata. Ieri lo strappo definitivo con un documento votato da 33 membri su 36. Deferiti Granata, Briguglio, Bocchino

ROMA. Alla fine la rottura, quella definitiva, insanabile, è arrivata. E le parole - scritte nell'ufficialità di un documento votato da 33 membri dell'ufficio politico su 36 - aggettivano pesantemente il solco della crisi. Berlusconi, addirittura, parla di Fini al passato ("i litigi erano un prezzo troppo alto") e quasi lo deride quando, denunciando il suo venir meno dal ruolo istituzionale, nel documento ricorda con una punta di sarcasmo come il presidente della Camera avesse "rivendicato il suo ruolo superpartes" solo durante la campagna elettorale delle regionali.  Accuse pesanti che quasi fanno passare in secondo piano il deferimento ai probiviri di Granata, Briguglio e Bocchino, annunciato nelle prime righe del documento che poi dedica le sei cartelle solo ad attaccare (con motivazioni) Fini.  L'ex leader di An, dunque, è fuori dal partito. E rischia la presidenza della Camera.Gli approfondimenti sull'edizione del Giornale di Sicilia in edicola oggi, 30 luglio 2010.

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