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Manovra, taglio di 1000 euro al mese per i deputati e senatori

Secondo la finanziaria il portafoglio dei rappresentati della Camera sarà più "leggero". Ci sarà un risparmio in 3 anni di 60 milioni di euro

ROMA. Sarà di mille euro netti al mese il taglio sulla retribuzione dei deputati deciso dall'ufficio di presidenza della Camera sulla base delle indicazioni della manovra economica. Il taglio inciderà per 500 euro sulla diaria di soggiorno (oggi pari a 4.003,11 euro) e per i restanti 500 sulla somma destinata al "rapporto eletto-elettore", quei 4.190 euro destinati anche ai 'portaborse'. Un taglio retributivo arriva anche per i dipendenti della Camera in analogia con quanto previsto dalla manovra per la generalità dei dipendenti pubblici. La riduzione sarà del 5% per le retribuzioni sopra i 90 mila euro e del 10% per quelle sopra i 150 mila negli anni dal 2011 al 2013. In questo stesso triennio verranno sospesi i meccanismi di adeguamento automatico delle retribuzioni.    

La Camera, poi, si impegna ad un risparmio in tre anni complessivamente pari a 60 milioni di euro e a un taglio delle proprie spese non vincolate. Tali risparmi, viene precisato, si aggiungono a quelli già realizzati a Montecitorio dal 2003, prima che partisse il dibattito sui costi della politica, con un indirizzo teso al progressivo e deciso contenimento dei costi di funzionamento. Il risparmio previsto di 60 milioni nel triennio 2011-2013 si aggiunge ai risparmi, stimabili in oltre 300 milioni, conseguiti dalla Camera in termini di riduzione della dinamica di crescita della dotazione nel quinquennio 2006-2010.


Anche l'Ufficio di presidenza del Senato delibererà sui tagli alle indennità dei senatori. Saranno misure assolutamente in linea con quelle adottate dalla Camera, dal momento che i rispettivi uffici sono stati costantemente in contatto per varare misure uniformi.  Anche a Palazzo Madama, quindi, la scure o il bisturi, a seconda dei punti di vista, andrà a incidere per 500 euro sulla diaria di soggiorno e per i restanti 500 sulla somma destinata al "rapporto eletto-elettore".


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