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Consulenze illegittime: Corte dei conti condanna Cammarata

Si tratta di incarichi di progettazione urbanistica affidati nel 2004. Il sindaco di Palermo e l'allora dirigente del settore dovranno pagare rispettivamente 200 mila euro e 100 mila euro al Comune

PALERMO. La sezione giurisdizionale di Appello della Corte dei conti per la regione siciliana ha confermato la condanna del sindaco di Palermo Diego Cammarata e  dell'architetto Federico Lazzaro, dirigente coordinatore del settore Urbanistica, al pagamento, in favore del Comune, rispettivamente, di 200 mila euro e di 100 mila euro per il danno erariale causato con l'affidamento di alcuni incarichi di consulenza per la progettazione.
La Procura contabile ne aveva sostenuto l'illegittimità e la inutilità e aveva promosso l'azione di responsabilità amministrativa.   
Secondo la tesi della Procura, accolta in primo grado confermata anche dai giudici d'Appello, una serie (complessivamente 10) di incarichi di consulenza per la progettazione, proposti dal dirigente coordinatore del settore urbanistica, e conferiti dal sindaco il 16 marzo 2004 e il 20 aprile 2004 sarebbero stati affidati in violazione della legge. Precisamente la normativa violata sarebbe la legge 142 del 1990 e il regolamento comunale sull' ordinamento degli uffici che disciplinano il ricorso a professionalità esterne.    
Le determine sindacali sarebbero state generiche, seriali, prive di parametri per la individuazione dei compensi e disposte senza alcuna verifica della professionalità richiesta tra i numerosi tecnici (architetti e ingegneri) in servizio presso il Comune. Inoltre alcuni dei professionisti esterni nominati dal sindaco non avrebbero avuto una professionalità specifica compatibile con l'incarico ricevuto, e in, in alcuni casi,  neanche i requisiti minimi di esperienza professionale richiesta dal regolamento comunale.   
L'istruttoria della Procura contabile si inserisce nell' azione generale di contrasto dei fenomeni di spreco di risorse erariali derivante dal conferimento di incarichi a soggetti esterni all'amministrazione.   
Per casi analoghi sono stati condannati, anche in secondo grado, gli ex sindaci di Messina, Salvatore Leonardi e Francantonio Genovese, l'ex sindaco di Adrano, Fabio Maria Mancuso e, in primo grado, Giulia Adamo ex presidente della Provincia di Trapani.

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