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Addio a Pes, firmò le case di Visconti e Berlusconi

Maestro decoratore, ha ristrutturato Palazzo Grazioli, Villa Madama e Villa Igiea a Palermo

ROMA. Come Luchino Visconti, che era stato un po' il suo maestro, era un maniaco della perfezione e del dettaglio, superbo interprete dello stile classico. Una carriera cominciata nel cinema, scenografo per due capolavori del grande regista, Boccaccio '70 e Il Gattopardo, Giorgio Pes, morto a Roma ieri, è stato, prima di essere scelto da Berlusconi per il restauro di Palazzo Chigi, della residenza di Palazzo Grazioli, di Villa Madama, della Palazzina Algardi di Villa Pamphili, l'arredatore, il decoratore e l'interior designer di residenze spettacolari in giro per il mondo, a cominciare proprio dalla mitica Colombaia, la villa a Ischia di Visconti.
Sardo, classe 1931, aveva frequentato l'Accademia di belle arti a Roma e cominciato a lavorare nel cinema, come scenografo, negli anni Sessanta, con Gino Brosio, che già lavorava con Visconti. E il gusto della scenografia, la cura di ogni minimo dettaglio, gli era rimasto anche quando negli anni Settanta cominciò a dedicarsi all'allestimento di interni di grandi residenze private. Grandi ville, come quella commissionata per Niki Lauda, lavori in Italia e all'estero, anche in Tunisia, ad Hammamet, dove si era costruito ed arredato una villa strepitosa e dove - racconta il nipote Carlo, che ne ha raccolto il testimone - incontrò per la prima volta all'inizio degli anni Novanta, Silvio Berlusconi. Anche se decisivo per i rapporti con il premier, fu un secondo incontro casuale, questa volta in Italia, sul lago di Como, proprio in una importante residenza ristrutturata da Pes, che poi ha lavorato molto anche per grandi alberghi, ristrutturando tra gli altri in Sicilia - alla quale era rimasto  legato fin dai tempi del Gattopardo - il Villa Igiea di Palermo e il San Domenico a Taormina.
Da lì la committenza per Palazzo Chigi e per Palazzo Grazioli, la residenza romana di Berlusconi, che Pes avrebbe anche contribuito a scegliere curandone poi completamente l'allestimento degli interni e degli arredi. "Per lui nel momento della scena doveva esserci tutto, come faceva Visconti - ricorda ancora il nipote - anche il profumo è importante, sebbene non si veda" . I funerali si terranno domani mattina a Roma, nella chiesa del cimitero di Prima Porta.

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