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Catania, estorsioni a presidente Ance: una condanna

CATANIA. Il presunto reggente del clan Santapaola-Ercolano, Carmelo Puglisi, di 45 anni, è stato condannato a undici anni di reclusione dalla seconda sezione penale del Tribunale di Catania per la tentata estorsione a uno dei cantieri dell'imprenditore Andrea Vecchio, presidente dell'Ance etnea, che vive sotto scorta da quando ha denunciato di essere vittima del racket. Il pm Agata Santonocito aveva chiesto la sua condanna a 15 anni di reclusione. Puglisi è la seconda persona condannata per l'attentato compiuto nel 2007 al cantiere di Vecchio in via della Concordia a Catania, con le fiamme appiccate a un escavatore, per convincere l'imprenditore a pagare il 'pizzo'. Un altro imputato, Luciano Musumeci, è stato condannato a otto anni e otto mesi di reclusione a conclusione del processo che si è celebrato con il rito abbreviato. La seconda sezione penale del Tribunale di Catania, presieduta da Bruno Di Marco, ha riconosciuto il risarcimento alle parti civili: lo stesso imprenditore Andrea Vecchio, la Federazione antiracket italiana, la Camera di commercio e il Comune di Catania.  

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