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Povertà, nel Meridione è a rischio un uomo su tre

E' il dato emerso dal Rapporto Svimez. Nel 54 per cento delle famiglie del Sud si vive con un solo stipendio

ROMA. Quasi un meridionale su tre è a rischio povertà a causa di un reddito troppo basso, contro 1 su 10 al Centro-Nord. E' il verdetto enunciato dalla Svimez, secondo cui, in valori assoluti, al Sud, si tratta di 6 milioni 838 mila persone, fra cui 889 mila lavoratori dipendenti e 760 mila pensionati.
I dati - gli ultimi disponibili, relativi alla situazione 2007 - emergono dal Rapporto Svimez sull'economia del Mezzogiorno secondo cui ben il 44% delle famiglie meridionali, quasi una famiglia su due, non ha potuto sostenere una spesa imprevista di 750 euro (26% al Centro-Nord).
Secondo il rapporto, il 14% delle famiglie meridionali vive con meno di 1.000 euro al mese, un dato quasi tre volte superiore all'altra ripartizione (5,5%). Ed è da considerare che nel 47% delle famiglie meridionali vi è un unico stipendio, fetta che passa addirittura al 54% nel caso della Sicilia. Hanno inoltre a carico tre o più familiari il 12% delle famiglie meridionali, un dato quattro volte superiore al Centro-Nord (3,7%), che arriva al 16,5% in Campania. Ma il rischio povertà, secondo la Svimez, resta anche con due stipendi. Nel 2008, inoltre, è arrivata con difficoltà a fine mese oltre una famiglia su 4 (25,9%), contro il 13,2% del Centro-Nord.
Intanto, dopo la pubblicazione dei dati del Rapporto Svimez, i governatori del sud non negano di sentirsi maltrattati: vengono accusati di cialtroneria per l'incapacità ad utilizzare i fondi Ue, da anni si sono ridotte le risorse per le loro regioni e l'opinione pubblica crede che il sud sia sempre e solo spendaccione e mal governato. Anche l'assessore all'Istruzione e alla formazione della Regione Siciliana, Mario Centorrino, non digerisce il “cialtroni” appioppato da Tremonti, tempo fa, a chi, al sud, "prende i soldi e non li spende". "Ho difficoltà nel sentire che gli amministratori del sud sono cialtroni – ha detto –. Se il federalismo sottintende questo tipo di filosofia diventa una sorta di punizione".

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