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Mafia, Lari e Gozzo: "Il contributo di Spatuzza determinante e attendibile"

Il pentito avrebbe fornito elementi di riscontro all'impianto investigativo messo a punto dai magistrati sulla strage di via D'Amelio

PALERMO. Il pentito Gaspare Spatuzza sta dando un contributo determinante, e soprattutto attendibile, alle indagini sulle stragi del 1992. Di questo sono convinti il procuratore di Caltanissetta, Sergio Lari, l'aggiunto Nico Gozzo e i sostituti Nicolò Marino e Giovanni Di Leo, ascoltati a lungo dalla commissione antimafia a Palermo. L'audizione, che è stata secretata, si è incentrata sulla svolta investigativa degli ultimi tempi in base alla quale il procuratore Lari, conversando con i giornalisti prima di essere ascoltato dall'Antimafia, ha detto di trovarsi di fronte a un passaggio cruciale. Il riferimento è alla strage di via D'Amelio nella quale furono uccisi Paolo Borsellino e gli uomini della scorta. Prima di incontrare la commissione guidata da Giuseppe Pisanu, Lari aveva ribadito la convinzione che "non sia stata solo la mafia a volere la strage". Da tempo la Procura di Caltanissetta ipotizza il coinvolgimento di pezzi deviati dello Stato e dei servizi segreti. E ora Spatuzza avrebbe fornito elementi di riscontro all'impianto investigativo messo a punto dai magistrati. La lunga audizione del procuratore Lari e dei suoi collaboratori ha toccato anche il tema scottante della "trattativa". Lari ha parlato, incontrando i giornalisti, di "soggetti che, pur avendo dovere di fedeltà alle istituzioni, hanno tradito questi principi". Gli scenari delineati dai magistrati nisseni lasciano intuire collegamenti opachi e contengono elementi che le indagini stanno approfondendo. Per questo la commissione ha ritenuto opportuno apporre il segreto al contenuto dell'audizione.

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