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Governo di tecnici alla Regione: è scontro tra Udc e Pdl Sicilia

Alla vigilia del Lombardo Quater, è forte la pressione sul presidente che dovrà scegliere a chi chiedere l'appoggio per la sua nuova giunta

PALERMO. Raffaele Lombardo e il suo amletico dilemma: un governo di tecnici oppure no? È la questione che in questi ultimi giorni sta scaldando le diverse parti politiche alla Regione, in vista del Lombardo Quater e del consecutivo rimpasto della giunta.
Da un lato c’è l’Udc, che è disposto ad appoggiare il governo – e lasciare dunque le fila dell’opposizione – solo in cambio di “un governo di responsabilità regionale che affronti le emergenze sociali, economiche ed occupazionali”; dall’altro lato, ci sono i ribelli del Pdl-Sicilia che, capitanati da Gianfranco Miccichè, assicurano il loro sostegno a patto che si crei una giunta in grado di fornire “soluzioni politiche” per risolvere i problemi dell’Isola. Lo scontro è, dunque, aperto.
“Non inseguiamo formule politiche né poltrone – dice il capogruppo dell'Udc all'Ars, Rudy Maira –. La posizione dell'Udc è nota e vale la pena ribadirla: siamo all'opposizione, ma siamo disponibili a sostenere un governo di responsabilità regionale che affronti le emergenze sociali, economiche ed occupazionali. Questa opzione - prosegue - è l'unica possibile riguardo il coinvolgimento dell'Udc in un nuovo governo della Regione. L'elezioni rimangono comunque la prospettiva reale per ridare voce ai siciliani e per scegliere un governo ed una maggioranza". L’Udc parla di “unica opzione rimasta” proprio in vista degli obiettivi che il gruppo si è prefissato: lavorare ad una “manovra finanziaria correttiva”, trovare una “soluzione alla vicenda del precariato” e decidere le “misure per il rilancio delle imprese e dell'economia in Sicilia".
"In considerazione di tutto ciò – hanno fatto sapere dall’Udc all'Ars, che si è riunito oggi alla presenza del segretario regionale Saverio Romano e di Antonio Recca, presidente del coordinamento regionale - invitiamo il presidente Lombardo ad esprimersi ufficialmente sulle richieste formulate dall'Udc”.
Tanto opposta quanto pressante anche la posizione di Gianfranco Miccichè che, insieme a Pippo Scalia e Dore Misuraca, sottolinea: “Per risolvere i problemi politici occorrono soluzioni politiche. Per questo ribadiamo il nostro deciso no a un governo dei tecnici. Occorre, inoltre, accelerare, al fine di consolidare i rapporti all'interno della maggioranza di governo, il processo di omologazione delle alleanze politiche che governano gli enti locali siciliani al quadro politico del governo regionale". Poi, stamattina, presso l’Ars, i tre fondatori del Pdl Sicilia hanno incontrato i 15 deputati regionali del gruppo Pdl-Sicilia: “A settembre – dice il capogruppo Giulia Adamo – chiederemo al presidente Lombardo una verifica sullo stato d’attuazione del programma di governo per rilanciare l’azione amministrativa e accelerare la spesa dei fondi europei. Il Pdl Sicilia non e’ disposto a transigere sul piano dell’attuazione delle riforme”.
Intanto, il segretario del Pd in Sicilia, Giuseppe Lupo nella giornata di oggi ha tenuto a sottolineare: “Il presidente Lombardo prenda atto della gravità della situazione economica della Sicilia testimoniata dal rapporto Svimez presentato oggi e rilanci la concertazione sociale. Apra subito un confronto con le parti sociali per individuare le misure urgenti. Il Pd – ha concluso Lupo - considera è pronto a partecipare al confronto”.

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