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Regione, in due anni 370 consulenti

Spesi oltre 4 milioni per gli esperti che si sono succeduti in giunta. Tra i contratti stipulati il numero maggiore alla Presidenza

PALERMO. È la carica dei 370. Tanti sono stati dall’inizio della legislatura i consulenti nominati dal presidente e dagli assessori che si sono succeduti di volta in volta in giunta. Una corsa all’incarico che è già costata alla Regione 4 milioni e 313 mila euro in poco più di due anni. I numeri ufficiali fotografano un fenomeno in continua crescita con cui si ingrossano mese dopo mese le file del personale a vario titolo in servizio negli assessorati (come staff nell’ufficio di gabinetto) o per gli assessorati (nel ruolo di esperti in singole materie). Spesso gli stessi consulenti restano in servizio per oltre un anno sommando più minicontratti rinnovati costantemente. Nel solo 2010, da gennaio a oggi, i contratti stipulati sono stati 94. Sessanta sono i consulenti tuttora in carica, che costano alle casse pubbliche 616.775 euro. Altri 34 consulenti hanno avuto un contratto, già scaduto, fra gennaio e giugno e sono costati 186.396 euro. Il tutto si aggiunge a un’altra serie di esperti a libro paga per chiamata diretta, arruolati nel 2009 e con contratti ancora in vigore: sono 16 e costano più di tutti, 897 mila e 666 euro. C’è infine una squadretta residua di 6 esperti messi sotto contratto fra gennaio e aprile 2008, nella fase di transizione dal governo Cuffaro alla giunta Lombardo, che costano 453 mila euro e lavorano tutti per l’assessorato all’Agricoltura.
Fra le consulenze stipulate e ancora in corso il numero maggiore è della Presidenza della Regione: Lombardo ha in carica 21 esperti (al costo di 272.352 euro) che si aggiungono ai quattro messi sotto contratto nel 2009 ma ancora in servizio. Questi ultimi hanno tutti compensi lordi superiori ai 50 mila euro e costano complessivamente 228 mila e 666 euro. Al secondo posto per numero di consulenti ancora sotto contratto c’è l’assessore all’Economia, Michele Cimino: sono sei (per un valore di oltre 73 mila euro) a cui si aggiungono due esperti nominati nel 2009 dal precedente assessore. Al terzo posto in questa classifica si colloca l’altro assessore miccicheiano, Titti Bufardeci (Agricoltura), che ha nominato 7 consulenti (costano 47 mila euro) che si aggiungono ai 6 in servizio dal 2009 (costano 417 mila euro) e ad altri sei nominati nella scorsa legislatura (che valgono 453 mila euro). All’assessorato alla Famiglia le ultime nomine di una decina di esperti che si occuperanno di un documentario sugli immigrati hanno fatto lievitare il numero dei consulenti in servizio a 12. Anche se l’assessore Leanza precisa che le nomine sono state fatte per un progetto che non ha porato avanti lui ma autonomamente il dipartimento. Fra consulenti arruolati negli ultimi sei mesi, altri scelti ma il cui contratto è già scaduto e altri ancora la cui nomina risale all’anno scorso ma è ancora attuale, la spesa totale raggiunge i 2.153.838 euro.
Ma il fenomeno ha radici lontane e infatti dalla primavera 2008 a fine 2009, primo anno e mezzo di legislatura, il governo ha speso più o meno la stessa cifra - 2 milioni e 159 mila euro - per circa 254 consulenti (senza considerare quelli delle sovrintendenze) che hanno già terminato il loro mandato. In questo senso il record non è del presidente Lombardo ma dell’assessore alla Sanità, Massimo Russo, che ha avuto 40 consulenti per un costo totale di 306.459 euro. Anche se il contratto più remunerativo - ad Angelo Argento, che si è occupato di programmazione dei fondi europei - è stato di 12.692 euro. I vari assessori che si sono succeduti alla Famiglia fra il 2008 e il 2009 hanno chiamato 35 consulenti spendendo complessivamente 322.464 euro. Altri 36 consulenti si sono succeduti nelle varie gestioni dell’assessorato alla Presidenza (oggi funzione pubblica) per una spesa totale di quasi 126 mila euro.

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