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"Gestione integrata? Una collaborazione tra pubblico e privato"

Con la pubblicazione dei bandi di gara per la gestione integrata dei servizi al pubblico, di cui all'art. 117, D.L. n. 42/2004, la Regione Siciliana intraprende un percorso che vede il pubblico collaborare con il privato nella gestione e nella valorizzazione dei Beni Culturali.
Ciò, a scanso di ogni equivoco, non significa voler «privatizzare» né tanto meno svendere ai privati.
Nell'ambito del sistema del partenariato pubblico-privato concepito dal codice dei Beni Culturali, si è inteso, invece, andare oltre, rispetto agli ex servizi aggiuntivi, per coinvolgere e sfruttare le capacità e le potenzialità dei privati.
Riteniamo, infatti, che questo modello possa essere in Sicilia il sistema vincente, in quanto consente di godere della capacità imprenditoriale e del know how del privato, indispensabile per la valorizzazione dei siti culturali e, al contempo, per garantire il controllo sulla gestione, che rimane comunque in mano pubblica. La dimensione «europea» di tali bandi, considerata la mole dei beni in essi inseriti (60 siti culturali) per un valore di circa 9 miliardi di euro, intende coinvolgere le grandi imprese specializzate nel settore culturale, senza però escludere i piccoli attori territorialmente integrati nell'Isola.
La stessa suddivisione in lotti, e non semplicemente per province, intende proprio scongiurare la partecipazione soltanto di grandi imprese, permettendo anche ai piccoli imprenditori di poter partecipare alla gestione di siti minori i quali, grazie al coinvolgimento di tutti gli altri attori, ristoratori, albergatori, commercianti, tour operator, ecc...) potranno riuscire a rendere produttive la gestione del sito, rendendola territorialmente appetibile.
Il coinvolgimento dei privati, per altro, oltre a garantire una gestione imprenditoriale dei siti culturali, consente di fare ricorso a strutture esterne, anche di proprietà privata, dove alloggiare gli stessi servizi per il pubblico. Tale fattore è di straordinaria importanza per due motivi: da un lato, evita di restringere ancor di più gli spazi interni museali che, rispetto a quelli europei, sono spesso inseriti all'interno di palazzi storici; dall'altro consente di realizzare l'idea di «museo diffuso» caratterizzato proprio da una serie di collegamenti di servizi sul territorio.
I privati saranno coinvolti nella gestione e valorizzazione dei beni culturali non tanto attraverso la possibilità di sfruttare economicamente il bene culturale stesso, quanto piuttosto di sfruttare l'indotto economico che una sua gestione imprenditoriale consente di creare nell'ambito di un forte collegamento territoriale con le altre realtà produttive. In tale ottica, l'assessorato ha provveduto a mantenere elevati i margini percentuali di guadagno del privato (comunque soggetti ad offerta rialzo a favore dell'amministrazione) e a coordinare la gestione dei siti culturali con una serie di interventi importanti che vedano il coinvolgimento delle risorse europee.
Un sistema così concepito evita per altro di «sfruttare» il bene culturale come produttore di reddito e consente di creare un sistema territorialmente integrato. La pubblicazione di tali bandi, effettuata sia sulla gazzetta ufficiale della regione siciliana che su quella europea, è solo la prima fase di un percorso volto a migliorare la valorizzazione dei siti che caratterizzano il «petrolio bianco» della Sicilia. Per tale motivo abbiamo scelto di presentarne i contenuti, oltre che a Palermo, anche a Roma, il 20 luglio, e alla triennale di Milano, il 21.
Nell'ottica della valorizzazione dei beni culturali, questo non è che il primo passo di un percorso articolato costituito da tre fasi. Entro l'anno, infatti, saranno presentati altri bandi per la gestione di molti siti. Infine, si darà vita per la prima volta in Sicilia ad esperienze di project finacing nel settore culturale per sviluppare siti, aree e realtà di pregio culturale quali la Tonnara di Favignana e l'Albergo delle Povere di Palermo.

*Assessore regionale dei Beni culturali e dell'identità siciliana

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