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Regione, nuove regole per la formazione: nascono i consorzi

Presentate le linee guida del piano 2010-2011. Dei circa 600 enti attualmente accreditati ne dovrebbero restare poco più di 50 accorpati in poli. Tra le novità, un albo per gli operatori del settore

PALERMO. Tagli, accorpamenti e soprattutto nuove regole che cambieranno il "punto di vista” della formazione in Sicilia: sarà la Regione a chiedere che venga svolta una determinata attività di formazione e non l’ente a decidere. E alla fine, dei circa 600 enti attualmente accreditati ne dovrebbero restare poco più di 50 accorpati in «poli» o consorzi.
Insomma, il piano per la formazione professionale 2010-2011 comincia a delinearsi. E dovrebbe assumere un volto nuovo. Ieri l’assessore regionale Mario Centorrino ha presentato ai sindacati del settore le nuove linee guida. Tra le novità c’è l’istituzione di un albo per gli operatori della formazione professionale, nel quale dovrebbero confluire tutti i dipendenti degli enti con contratto a tempo indeterminato. Per quanto riguarda il personale, l’assessorato sta studiando valutanto un piano per far fronte a eventuali esuberi o prepensionamenti.
Novità anche per gli enti. Molti centri di formazione dovrebbero essere accorpati in modo da creare poli formativi o consorzi. «Un sistema – afferma Centorrino – che ci può consentire di rivedere gli accreditamenti e di instaurare contatti più snelli. Attualmente, invece, abbiamo registrato una dispersione causata dalla segmentazione eccessiva dell’offerta». Dei circa 600 attualmente accreditati ne dovrebbero restare poco più di 50. «Gli enti prima offrivano la formazione e la Regione la comprava – aggiunge Centorrino -. Secondo le nuove linee guida, invece, sarà la Regione a chiedere attraverso un progetto lo svolgimento di attività di formazione basandosi sul fabbisogno e su un più complessivo progetto». E l’amministrazione valuterà non solo il tipo di servizio, ma anche il costo. «Il rapporto tra la Regione e gli enti di formazione avverrà attraverso una convenzione che stabilirà senza deroghe la tipologia di servizio e il costo». Cambieranno pure i parametri per il calcolo. Mentre ora le somme erogate agli enti variano in base al settore e al luogo in cui operano, nel prossimo piano i finanziamenti saranno calcolati in base a un costo medio uguale per tutti.
Per gli studenti, inoltre, sarà possibile guadagnare crediti formativi spendibili a scuola o all’università. Secondo Centorrino, queste nuove linee guida porterebbero ad un risparmio notevole.
Resta in atto il blocco delle assunzioni. Un ulteriore confronto è previsto mercoledì per i ascoltare i sindacati e per definire una delibera, da sottoporre alla giunta di governo, che determini obiettivi, procedure e condizioni nella formulazione del nuovo piano.

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