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Ecco in rosanero Rigoni e Kasami

Presentati ufficialmente al tenete Onorato i due nuoni centrocampisti, due giovanissimi: “Siamo pronti per la Serie A”

PALERMO. Il Palermo è alla ricerca, in questi giorni, di centrocampisti. Di certo, però, l’intenzione è quella di non farsi trovare impreparati per l’avvenire. In ottica futura, si spiegano così gli arrivi di Nicola Rigoni e Pajtim Kasami. I due giovani sono stati presentati ieri al Tenente Onorato di Boccadifalco.
Due ragazzi, un obiettivo comune: farsi notare e “sgomitare” per trovare più spazio possibile in prima squadra. «Voglio dimostrare alla società che ha fatto bene a farmi tornare. Onestamente non mi aspettavo questa decisione da parte della dirigenza, visti anche i problemi fisici, dovuti alla pubalgia, che ho avuto la scorsa stagione. Questo, però, vuol dire che credono in me», ha dichiarato un emozionato Rigoni, che in realtà era già stato bloccato dal Palermo lo scorso anno e lasciato ancora una stagione a maturare in Serie B col Vicenza.
Si tratta di un ritorno in Italia, invece, per quanto riguarda il centrocampista svizzero Kasami, prelevato dal Bellinzona. Diciotto anni, ma una carriera condita già da numerose esperienze importanti. Quella che ricorda con più piacere è quella dello stage di sei mesi a Liverpool. «Avevo quindici anni e mi sono allenato con la Primavera. È stata una grande emozione vedere da vicino gente come Torres e Gerrard, il centrocampista che mi piace di più assieme a Zidane». Non ha bei ricordi, invece, del periodo passato proprio in Italia, alla Lazio, dove problemi di tesseramento gli hanno impedito di giocare.
Ora il centrocampista, che ha anche vinto un mondiale under 17 con la Svizzera, in Nigeria, nel 2009, cerca il riscatto proprio nel Bel Paese col Palermo, dove ritroverà quel Delio Rossi, con cui ha già lavorato proprio ai tempi della Lazio. «Voglio dare tutto per questo club. Il mister già mi conosce e sa che posso fare bene», ha affermato Kasami nella conferenza stampa pronunciata in inglese, con qualche incursione di vocaboli italiani, rimembranze della prima esperienza italiana. Nessun timore reverenziale, infine, per la Serie A, nonostante la giovane età. «Certo, so bene che il campionato italiano è uno dei più difficili, ma mi sento pronto e carico. In questo senso, la coppa del mondo vinta con la Svizzera mi ha dato più sicurezza».

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