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Anche i gatti si adottano a distanza

Una giornata dedicata ai felini ospitati nel rifugio Ediga a Palermo. Una decina i mici che hanno trovato un nuovo padrone

PALERMO. Hanno la fama di essere schivi e diffidenti, ma guardandoli mentre cercano di attirare l'attenzione di chi potrebbe prendersi cura di loro, quest'impressione va subito via. Sono circa 400 i gatti ospitati nel rifugio “Ediga” di via Pandolfini, dove ieri si è svolta la giornata dell’adozione. Al termine della giornata sono stati dieci i felini che hanno trovato una nuova casa e sei quelli adottati a distanza. Una manifestazione che ha visto decine di famiglie e animalisti affollare la struttura in cerca del loro micio, da portare a casa o semplicemente da coccolare per una mattina intera. “E’ il giorno del mio compleanno – dice Anna Bianco – e mio marito ha deciso di regalarmi due gatti. Uno l’ho già e ho deciso di trovargli dei compagni. Nella mia vita – continua a raccontare la signora mentre stringe i suoi nuovo amici a quattro zampe – ho sempre avuto gatti e sempre ne avrò. E’ un amore che va avanti sin dall’infanzia e sensibilizzare la gente al loro rispetto ormai è diventato fondamentale”.  Proprio con lo scopo di avvicinare le persone ai gatti, insegnando loro il concetto di rispetto degli animali, è nata la giornata di ieri: “La gente crede davvero che un gatto ha sette vite e perciò non si preoccupa della sua sorte – esordisce Maria Narzisi, responsabile del rifugio “Ediga” –. Purtroppo non è così. Il periodo peggiore è quello della primavera, quando le gatte partoriscono e i cuccioli vengono strappati alle mamme e gettati per strada. Solo quest’anno – continua la donna – ne abbiamo già raccolti cento. Ci arrivano nelle condizioni peggiori, addirittura c’è stato il caso di un micio con un trauma cranico. Manca la cultura del rispetto verso il gatto – aggiunge Maria Narzisi – e su questo fronte si deve agire”. Un’educazione alla protezione degli animali che passa dai genitori ai figli, come testimonia la presenza di molte famiglie arrivate al rifugio di via Pandolfini: “Amo i gatti e sto tentando di trasmettere questo amore anche a mio figlio – spiega Olga Gattuso –. Strutture come questa vanno sostenute”. Ed è proprio il figlio della signora a dimostrare che l’insegnamento della madre è stato capito: “Mi piacciono i gatti, sono dolci e belli – dice il piccolo Giorgio Nicosia –. Adoro giocare con il mio micio, mi diverte coccolarlo”.  “Spero di potere ripetere l’iniziativa – conclude Marzia Narzisi – anche con cadenza settimanale. E’ un momento di gioia”.

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