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Dell'Utri: "Una sentenza pilatesca"

Il senatore commenta in conferenza stampa a Milano la sentenza che lo ha condannato: "Soddisfazione per l'esclusione delle ipotesi dal '92 in poi"

MILANO.  Una "sentenza pilatesca": così il senatore Marcello Dell'Utri ha commentato in una conferenza stampa a Milano la sentenza della Corte d'Appello di Palermo che lo ha condannato a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa.   
"Hanno dato un contentino alla procura palermitana - ha detto - e una grossa soddisfazione all'imputato, perché hanno escluso tutto ciò che riguarda le ipotesi dal 1992 in poi".
Marcello Dell'Utri lo aveva detto in passato e lo ha ripetuto oggi: "Vittorio Mangano è stato il mio eroe". Spiegandolo ai giornalisti che lo hanno incontrato, ha citato anche i fratelli Karamazov, quando Andrej viene presentato come un furfante ma eroe. "Era una persona in carcere, ammalata - ha detto - invitata più volte a parlare di Berlusconi e di me e si è sempre rifiutato di farlo. Se si fosse inventato qualsiasi cosa gli avrebbero creduto. Ma ha preferito stare in carcere, morire, che accusare ingiustamente. E' stato il mio eroe. Io non so se avrei resistito a quello a cui ha resistito lui".
"Cercherò il procuratore Gatto e gli farò le condoglianze": così, scherzando, ha detto il senatore Marcello Dell'Utri commentando la sentenza della Corte d'Appello di Palermo che ha escluso perché il fatto non sussiste l'ipotesi di un suo coinvolgimento nelle vicende che riguardano le stragi dei primi anni Novanta.    
Su quel periodo, però, secondo Dell'Utri "é giusto indagare ma - ha proseguito - lo si faccia nella giusta direzione, non attaccando cose a persone che non c'entrano niente di niente".

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