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Mondiali, il Sudamerica fa il pieno e l’Europa perde pezzi

Agli ottavi 5 squadre su 5, mentre il vecchio continente a -4 rispetto al 2006. Scompare dalla geografia del calcio l’Oceania

JOHANNESBURG. Negli ottavi di finale del Mondiale  2010 cambia la geografia del calcio. Con la qualificazione del Cile, secondo nel girone H dietro la Spagna, il Sudamerica porta tutte e cinque le sue rappresentanti agli ottavi di finale. Vi erano già arrivati Brasile, Argentina, Paraguay e Uruguay.     
Il successo del continente americano è completato dalla presenza di Messico e Stati Uniti tra le 16 della seconda fase. Solo sei invece le squadre europee qualificate: la Spagna e il Portogallo - che si affronteranno negli ottavi - si sono aggiunte a Inghilterra, Germania, Olanda e Slovacchia.
L'Africa è presente agli ottavi con una sola formazione, il Ghana. L'exploit, oltre che del Sudamerica, è dell'Asia, che porta alla seconda fase Giappone e Corea del Sud, come nel 2002, quando però le due nazioni erano padrone di casa.    
L'Europa perde tra le grandi nazioni Italia e Francia, le finaliste dell'ultimo Mondiale. La novità è la Slovacchia, un'esordiente. Le Nazionali del Vecchio continente agli ottavi erano dieci nel 2006, nove nel 2002; stavolta sono appena sei. Evidente il progresso del Sudamerica, che nel 2006 aveva tre quadre al secondo turno, appena due nel 2002.
L'Asia ha perso solo la Corea del Nord, più debole di Giappone e Corea del Sud e inserita in un girone durissimo con Brasile, Portogallo e Costa d'Avorio. Nel 2006 non c'era alcuna squadra del continente asiatico negli ottavi.
L'Africa, invece, conferma la tendenza degli ultimi due Mondiali: anche nel 2006 (sempre il Ghana) e nel 2002 (il Senegal) una sola squadra agli ottavi. Scompare l'Oceania, che al Mondiale di quattro anni fa era rappresentata dall'Australia. Nel 2002 non c'erano squadre del quinto continente.

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