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Polemica sui rifiuti, la Regione: Cammarata sminuisce le sue carenze

La presidenza replica: il sindaco, come unico socio dell'Amia era tenuto ad obblighi di vigilanza e di diretto intervento nella gestione, con personale responsabilità

PALERMO. "Ancora una volta il sindaco di Palermo cerca di sminuire le proprie carenze nella gestione dei rifiuti nella città di Palermo. Non si può tuttavia tacere il fatto che il sindaco, come unico socio dell'Amia era tenuto ad obblighi di vigilanza e di diretto intervento nella gestione, con personale responsabilità, in considerazione del fatto che Amia è una società sottoposta a controllo analogo del Comune di Palermo". E' quanto si legge in una nota della Presidenza della Regione siciliana che replica al sindaco Diego Cammarata, in merito alle responsabilità dell'emergenza rifiuti a Palermo.
"Sulla base dei principi enunciati dalla Corte di Giustizia europea (sentenza Truley/Bestattung Wien C-373/00), il Cgars. (n.719/2007) che, essenziale ai fini del ‘controllo analogo’ - prosegue la nota - è la spettanza di poteri ispettivi diretti e concreti sino a giungere al potere del controllante di visitare i luoghi di produzione, nonché la totale dipendenza dell'affidatario diretto in tema di strategie e politiche aziendali. Poteri ispettivi, di controllo e di diretta ingerenza che evidentemente il sindaco Cammarata non ha esercitato e che lo rendono del tutto corresponsabile, quantomeno nel giudizio di inadeguatezza che lui ha rivolto ai precedenti amministratori di Amia, con i quali condivide la responsabilità per Bellolampo, che mette oggi in crisi il sistema della raccolta dei rifiuti in tutta la Sicilia".

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