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Le pagelle di Italia-Slovacchia: Cannavaro muro del pianto, Pepe insipido

Lippi imperdonabile. Si salvano solo Maggio e Quagliarella. Mediocre tutta la difesa, male anche i pilastri De Rossi e Gattuso

ITALIA




Marchetti 5. Evita il tracollo nel primo tempo deviando in angolo un tiro di Strba. Con quella difesa di burro davanti ha la vita dura, ma l’onesto portiere del Cagliari non dà mai l’impressione di essere sicuro.
Zambrotta 4. Forse ha finito la benzina dopo le prime due partite. Inesistente.
Cannavaro 3. Da muro di Berlino a muro del pianto. Impresentabile, soffre Vittek che non è Higuain. Con un’entrata stupida si prende il primo giallo, poi Webb lo grazia dopo un’entrataccia su Hamsik. Volo diretto per Dubai, please.
Chiellini 4. Stavolta l’attenuante del compagno di reparto sbagliato non regge. Si fa anticipare da Vittek, si fa attirare come un pollo sulla rimessa laterale dalla quale nasce il gol di Kopunek che manda a casa l’allegra comarca di Lippi.
Criscito 4. Male quando supera la linea di centrocampo e stavolta anche peggio dietro. Molle, svagato, lo sconosciuto Jendrisek si diverte sulla fascia. Difficile trovare un terzino sinistro così mediocre nella storia della Nazionale.
Maggio (dal 1’ s. t.) 6. Mette Di Natale solo davanti alla porta, ma l’attaccante napoletano vanifica l’assist. Nel marasma generale riesce a salvarsi. Perché non metterlo prima? Lippi dovrà spiegarci anche questa.
Gattuso 5. Ringhiava, ora mordicchia timidamente. Il fatto che il ct abbia puntato su di lui per risollevare le sorti degli azzurri la dice lunga sul valore tecnico di questa Italietta.
Quagliarella (dal 1’ s. t.) 7. Rianima tutti. Prima i compagni con la sua verve, poi l’Italia intera per due istanti: con l’illusorio gol del 2-2, e con quello vero ma effimero del 2-3. Imperdonabile, non aver puntato prima su di lui. E alla fine è anche quello che piange di più.
De Rossi 4. Sbaglia tutto, la perla in negativo è il passaggio che innesca il gol di Vittek. Sembrava uno dei pochi in grado di tirare la carretta, improvvisamente diventa un freno a mano tirato.
Montolivo 4,5. Lippi riesce a rendere un pesce fuor d’acqua anche il giocatore che più aveva convinto nelle prime due gare. Nel 4-3-3 il centrocampista della Fiorentina perde la bussola e non indovina nulla. Bocciato, per colpa del maestro asino.
Pirlo (dall’11’ s. t.) 5,5. Non era certo lui il salvatore della patria. Ma chi segue il calcio non solo per i Mondiali lo sapeva. Qualche idea, ma poca roba rispetto ai lanci laser di un tempo.
Pepe 3. Tutto il contrario del cognome che porta. Insipido, spento, un uomo regalato agli avversari. La ciliegina avariata sulla torta acida è il gol sbagliato all’ultimo istante.
Iaquinta 4,5. L’ennesimo equivoco tattico. E’ un attaccante laterale, ha giocato così l’ultimo scorcio della finalissima di Berlino, l’impenitente Marcello però gli chiede di fare la punta centrale del tridente. Non gli arrivano molti palloni, per la verità, ma le poche volte che viene chiamato in causa sembra il peggior Luther Blissett.
Di Natale 5. Prova subito il jolly dai 35 metri. Ha la palla dell’1-1, la fallisce miseramente. Si riscatta con il gol e con l’assist dell’illusione a Quagliarella. Puoi fare 29 gol in serie A, ma se non sei abituato a certi palcoscenici.
Lippi 3. Spreca nel modo più arrogante l'immunità che si era conquistato trionfando in Germania nel 2006. Per la terza partita consecutiva cambia modulo e lo sbaglia. Maggio e Quagliarella sembrano gli unici in palla di questa squadra, lui li inserisce solo negli ultimi 45 minuti del peggiore Mondiale della storia azzurra.



SLOVACCHIA


Mucha 6; Pekarik 6,5, Skrtel 7, Durica 6,5, Zabavnik 7; Strba 7 (dal 42 s. t. Kopunek 6,5), Kucka 7; Stoch 7, Hamsik 7, Jendrisek 7 (dal 50 s. t. Petras s. v.); Vittek 8.



ARBITRO: Webb 6 (Inghilterra).

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