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Traffico di testuggini dalla Sardegna alla Sicilia

PALERMO. Alcuni siciliani avevano allestito un'organizzazione che si occupava di spedire testuggini sarde vive, utilizzando il normale servizio postale, a domicilio. Gli animali rimanevano nelle scatole anche per giorni. L'ispettorato forestale di Tempio Pausania ha messo fine ad un traffio di animali protetti dalla comunità scientifa europea, e ha iscritto dieci soggetti nel registro degli indagati. L'indagine è iniziata lo scorso maggio quando all'aeroporto di Alghero erano stati bloccati due pacchi postali contenenti all'interno 13 tartarughe, immobilizzate col nastro adesivo, spedite dall'ufficio postale di Santa Teresa di Gallura. Come è stato spiegato questa mattina in una conferenza stampa dal direttore dell'ispettorato di Tempio, Giancarlo Muntoni e dal direttore del servizio coordinamento di vigilanza forestale, Carlo Masnata, le indagini hanno accertato l'esistenza di un traffico che da Santa Teresa faceva arrivare le tartarughe in diverse località italiane: a Palermo, a Trabia (Pa), a Sovicille (Siena), ad Ancona, a Guardia Sanframondi (Benevento) ad Alzate Brianza (Como).  Con la perquisizione dei domicili dei destinatari dei pacchi sono state recuperate 150 testuggini ma anche materiale informatico e fotografico e documentazione cartacea inerente il commercio degli esemplari che ha consentito di individuare i mittenti. Sono, quindi, state iscritte nel registro degli indagati tre persone, residenti fra Palermo e Trabia, risultate i mittenti dei pacchi, a cui è stato contestato il traffico illecito di specie protette, il maltrattamento di animali, e il reato di aver fornito false generalità agli impiegati dell'Ufficio postale, mentre i destinatari delle spedizioni, sette persone, sono state iscritte nel registro degli indagati con l'accusa di concorso nel traffico illecito di testuggini.

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