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Palermo, presentata mozione di sfiducia al sindaco

Partita dai consiglieri comunali Fabrizio Ferrandelli (Idv), Leonardo D'Arrigo e Sandro Oliveri (Mpa). Ha già venti adesioni. Per far decadere Cammarata ne occorrono 33 su 50

PALERMO. Partita da tre consiglieri comunali di Palermo, la mozione di sfiducia al sindaco Diego Cammarata (Pdl) ha raggiunto le venti adesioni necessarie per poter essere presentata e stamane è stata depositata in segreteria generale. Per sfiduciare il primo cittadino occorre che il consiglio si esprima con una maggioranza di 33 voti su 50.    
"Faccio un appello - dice il capogruppo di Idv Ferrandelli, promotore dell'iniziativa con Leonardo D'Arrigo e Sandro Oliveri, entrambi dell'Mpa - a tutte le forze politiche affinché votino a favore della mozione per il bene della città. Cammarata deve andare a casa e ora ne abbiamo concretamente la possibilità". I consiglieri comunali Mpa Sandro Oliveri e Leonardo D'Arrigo ritengono che "questo è il momento opportuno per porre in discussione la mozione di sfiducia al sindaco, considerato che, alla totale assenza di Cammarata, si è sommata l'ingovernabilità del consiglio comunale, che da troppo tempo è bloccato da beghe e inutili discussioni".   
 "Inoltre, a rafforzare la nostra decisione - aggiungono - è anche la minaccia, già ventilata da alcuni consiglieri, di non approvare il bilancio comunale per il 2010, la cui scadenza è prevista per il prossimo 30 giugno, e quindi provocare lo scioglimento del solo consiglio, facendo in modo che soltanto il sindaco rimarrebbe in carica".    
"Pertanto - concludono - la mozione di sfiducia che a norma di legge determina, oltre che la decadenza del sindaco pure il contestuale scioglimento del consiglio, permetterà di dare una svolta radicale alla condizione che sta vivendo la città di Palermo per farla tornare allo splendore di un tempo e recitare un ruolo da protagonista nel panorama nazionale".

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