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Vizzini-Micciché, scontro su Lombardo

Nuova polemica tra le due anime siciliane del Pdl. Il senatore attacca dopo il sostegno dato al governatore dal sottosegretario

PALERMO. Tira sempre più aria di tempesta tra le due anime siciliane del Pdl. Uno dei big dell'ala lealista, Carlo Vizzini - molto vicino a Renato Schifani ed Angelino Alfano - sferra un duro attacco a Gianfranco Miccichè. Al centro della querelle, ancora una volta, il sostegno dato dal sottosegretario (e dal Pdl Sicilia che in lui si riconosce) all'esecutivo guidato da Lombardo. «Quattro governi, quattro formule diverse, un solo beffato: il popolo siciliano che ha votato un presidente, i partiti che lo hanno sostenuto ed un programma», è l'incipit di Vizzini (presidente della Commissione Affari Costituzionali del Senato), il quale boccia sul nascere l'ipotesi di un Lombardo quater dei cosiddetti «competenti», una giunta «ibrido» tra tecnici e politici.
«Siamo sbigottiti- aggiunge Vizzini-. Mentre noi vogliamo lavorare per ricompattare l'unità del Pdl in Sicilia, Miccichè si veste da alchimista pensando che Berlusconi col paradossale risultato di mantenere spaccato il suo partito in Sicilia possa occuparsi di alleanze anomale con pezzi del Pd o esponenti come Cardinale già ministro del governo D'Alema. Non consentiremo che prevalga il valzer per il potere al posto dell'unità del partito ed il bene dei siciliani che peraltro hanno sempre votato Pdl e Berlusconi a grande maggioranza». Poi Vizzini aggiunge: «Berlusconi è un uomo liberale aperto che parla con tutti, ma è un leader che mai ha benedetto e benedirà le iniziative di coloro che vogliono distruggere il sistema del bipolarismo che lui stesso ha creato per sostituire la democrazia della delega in bianco ai partiti con quella del consenso diretto. Noi lealisti parleremo a Berlusconi, capo del Pdl di oggi e di domani, della necessità di rispettare il patto con gli elettori o tornare serenamente alle urne in Sicilia».
Pure Salvino Caputo, deputato regionale del Pdl lealista, attacca Miccichè: «Pur di salvare se stesso e non prendersi la responsabilità di avere spaccato il partito del Pdl in Sicilia e di continuare a sostenere un Governo fallimentare con l'appoggio determinante del Pd, Miccichè arriva a teorizzare un assenso di Berlusconi ad un governo con il Pd e con l'appoggio di Cardinale».
A replicare per conto del Pdl Sicilia è Franco Mineo, deputato regionale: «Vizzini è la contraddizione vivente di se stesso. Difende a spada tratta il bipolarismo e prospetta il ritorno alle urne, che equivarrebbe al sovvertimento di una ben precisa scelta bipolare fatta due anni fa dai siciliani. Parla di unità del partito e inveisce contro chi rappresenta almeno la metà di quel partito, dandogli dell'alchimista. Ha proprio ragione Miccichè quando dice che nel Pdl ortodosso regna la confusione». Simona Vicari, senatore Pdl, rilancia: «Solo Mineo può replicare a se stesso. Forse per la sua lunga esperienza politica non sa che in Italia il bipolarismo lo ha creato Berlusconi».
Al senatore Vizzini replica il capogruppo Mpa al Senato, Giovanni Pistorio: «Lombardo non si occupa né di formule politiche nè tantomeno di alchimie di governo ma è ogni giorno impegnato su tutti i fronti istituzionali per risolvere le questioni fondamentali per la Sicilia. Non vorremmo che la strenua difesa dell’ortodossia bipolarista di cui si fa interprete e custode rigoroso Vizzini lo conducessero, forse anche involontariamente, a difendere un parassitismo che ha potuto allignare proprio su una certa politica fondata su rigide appartenenze di schieramento».

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