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Tesori di Morgantina al Salinas, record di visite

Oltre quattromila persone hanno visitato il museo palermitano per ammirare la collezione esposti al Metropolitan Museum di New York

PALERMO. I tesori di Morgantina piacciono. E per un siciliano (e non solo) valgono il viaggio. In pochi giorni oltre quattromila persone hanno varcato l’ingresso del museo Salinas in piazza all’Olivella per ammirare i reperti per molto tempo esposti negli Usa al Metropolitan Museum di New York e dopo una lunga battaglia burocratica finalmente rientrati in Sicilia. La piccola collezione di altissimo valore ha fatto il miracolo di far riaprire il Salinas per qualche mese prima di far richiudere tutto e consentire il completamento dei lavori di restauro dell’intero complesso prevista per il 2012.
Il museo è aperto al pubblico tutti i giorni tranne il lunedì e, per il momento, non conosce interruzioni dovute a carenza di personale come è accaduto qualche settimana fa a Palazzo Abatellis, sede della galleria d’arte regionale. Ingresso aperto dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 15 alle 18.30 dal lunedì al venerdì e solo fino alle 13.30 il sabato, la domenica e nei giorni festivi. Il biglietto è 4 euro, due il ridotto, ma i residenti, ovvero i palermitani, pagano solo un euro.
«I 33 dipendenti destinati ai servizi di sicurezza assicurano l’apertura delle sale con i tesori di Morgantina», spiega Francesco Testaverde, istruttore direttivo. Quando tutte le sale apriranno i battenti, tra un paio di anni, si vedrà. Intanto al Salinas snocciolano le cifre della parziale riapertura. «Oltre quattromila persone di cui la metà nei due giorni della riapertura in cui l’ingresso era libero - aggiunge Testaverde -. Il resto dei giorni l’affluenza non è mancata tra turisti ma anche tra i palermitani attratti dai tesori di Morgantina». Già, il pezzo forte sono proprio questi reperti trovati nell’antica città romana vicino ad Aidone, nell’Ennese, e databili intorno al secondo secolo avanti Cristo quando la città era sotto il dominio di Gerone II di Siracusa. Tra cui spicca il vaso che raffigura una piccolissima Scilla alta cinque centimetri di altissimo pregio e rara eleganza. Reperti finiti per opera di alcuni tombaroli negli Stati Uniti. E ora, grazie a un accordo siglato nel 2006 tra ministero Beni culturali, assessorato regionale Beni Culturali e il direttore del Metropolitan Museum di New York Philippe De Montebello, tornati in patria. L’esposizione è semplice e ben curata. Forse da rivedere le note a corredo di ogni singolo reperto: la scritta è scura e fa pendant col resto dell’allestimento tanto da renderla poco leggibile.
I tesori di Morgantina saranno esposti fino al prossimo 5 agosto. Mentre il Salinas richiuderà i battenti a febbraio per consentire il completamento dei lavori di restauro. Ci sono molte sale da recuperare e altri pezzi forti come le metope di Selinunte negate per il momento ai visitatori. Tra l’altro, come annuncia Testaverde, a fine restuaro si potranno utilizzare spazi mai fruiti fino ad oggi come il colonnato visibile da via Roma e l’intera collezione di monete che troverà spazio in una sala apposita per la numismatica.

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