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Blitz di mafia, i summit in una rimessa per barche

E' emerso nell'indagine che ha portato all'arresto di nove persone. Gli affari venivano pianificate nel porticciolo dell'Acquasanta di Palermo

PALERMO. Avevano scelto la sede di un'attività di rimessa e servizi per barche - la "Di Giovanni servizi nautici" - nel porticciolo dell'Acquasanta di Palermo, come sede dei summit mafiosi. Lì Antonino Di Giovanni, nuovo capo della cosca, e il suo braccio destro Francesco Lo Cicero, pianificavano affari e progettavano alleanze con gli esponenti mafiosi dei quartieri occidentali della città.
E' uno dei particolari emersi dall'operazione congiunta della Dia, dei carabinieri e della polizia, denominata "nuove alleanze", che oggi ha portato al fermo di 9 presunti boss e prestanomi. Anche i capimafia di S. Lorenzo, come Giuseppe Biondino, nipote di Salvatore, e uomo di fiducia di Totò Riina, avevano scelto come luogo di incontro un posto insospettabile: il bar Noir di cui Biondino era titolare.

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