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Regione, crollano i prezzi di produzione dell'agricoltura

Il settore è in piena crisi e l'economia boccheggia secondo gli ultimi dati dell'analisi fornita dall'assessorato

PALERMO. In ginocchio o quasi, l'agricoltura siciliana boccheggia: la conferma di una crisi da tempo denunciata dagli operatori del settore giunge dall'ultimo aggiornamento dei prezzi alla produzione. Tredici centesimi per un chilo di grano, un centesimo in più per lo stesso quantitativo di orzo, soli trentatré centesimi per un chilo di arance navel: solo qualche esempio tra le decine di voci presenti in un decreto a firma di Rosa Barresi (dirigente generale del Dipartimento regionale per gli interventi strutturali in agricoltura) e che contiene l'ultimo aggiornamento dei prezzi alla produzione.  Tutto riassunto in nove schede (una per ogni provincia della Sicilia) relative, appunto, alla determinazione dei quantitativi e dei prezzi di riferimento medi del triennio 2006-2008 e dello scorso anno per le produzioni vegetali più diffuse nella nostra regione. Ebbene, nella maggior parte dei casi nel 2009 il trend è al ribasso, impietosa fotografia di una crisi sempre più dilagante.  Il decreto a firma della Barresi (consultabile insieme alle schede provinciali pure nel sito internet www.regione.sicilia.it/agricolturaeforeste/assessorato) è stato trasmesso alla Gazzetta ufficiale della Regione per essere pubblicato e quindi diventare esecutivo. Un passaggio burocratico, questo, essenziale per la materiale erogazione dei fondi ripartiti alle Regioni dal Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali. "I dati elaborati dal dipartimento sono l'ennesima conferma di una crisi strutturale - afferma Titti Bufardeci, assessore regionale alle Risorse agricole e alimentari- Sarà nostro compito affrontarla con strumenti straordinari, intervenendo sulla filiera, sui controlli e investendo risorse per la creazione di un marchio di riconoscimento delle produzioni siciliane che crei valore aggiunto a favore dei nostri agricoltori". Nelle schede inviate dai vari Ispettorati provinciali dell'agricoltura sono elencate le produzioni vegetali più diffuse in Sicilia: ad esempio, grano, orzo, avena (tra i cereali), oppure ceci, fagiole e lenticchie (leguminose) od ancora altri prodotti come carciofi, cavolfiori, cipolle, finocchi, fave, lattughe, melanzane, patate, pomodori, piselli, prezzemolo e zucchine.  Proprio in questi giorni i produttori del settore hanno lanciato l'ennesimo Sos: nelle province di Siracusa, Caltanissetta, Ragusa ed Agrigento sono stati costituiti Comitati in rete delle aziende travolte dalla crisi dell'agricoltura. Un fronte compatto che minaccia di bloccare il transito sullo Stretto di Messina o di occupare Palazzo dei Normanni se la Regione non dovesse intervenire con provvedimenti strutturali. Tra le altre richieste l'immediato incremento del fondo Crias e controlli dei mercati per limitare l'arrivo in Sicilia di prodotti provenienti dall'estero.

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