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Evitare un'estate fra incendi e rifiuti

Soffiava lo scirocco, ieri su Palermo. E le previsioni del tempo annunciano una settimana di temperature alte, da estate incipiente. Quell’estate in cui si rischia il deflagrare di una nuova emergenza rifiuti. Perché se da alcuni giorni - pur con qualche più o meno fisiologica eccezione - la spazzatura sembra aver finalmente smesso di accumularsi su strade a marciapiedi, presto potremmo tornare a slalomeggiare fra le montagne di immondizia. Prospettiva inevitabile, se avesse ragione il consulente tecnico nominato dai vertici commissariali di Amia, secondo cui la costruenda quinta vasca di Bellolampo basterà solo fino a poco dopo Ferragosto. Condizionale d’obbligo, visto che invece la versione fornita dal prefetto (e commissario per la gestione della discarica) e dal progettista dei lavori amplia tale autonomia fino a una decina di mesi. Qui qualcuno sta dunque raccontando una non verità. Ed è la verità che noi vogliamo invece conoscere. Il prima possibile. Due giorni fa il sindaco Diego Cammarata, preso nel mezzo anch’egli fra questo balletto di previsioni, ha chiesto al ministro Stefania Prestigiacomo di intervenire per fare chiarezza. Nessuno si illuda che si può ancora attendere. Perché se fosse vero che ad agosto Bellolampo chiuderà, allora siamo già fin troppo in ritardo sulle soluzioni alternative.
I palermitani non vogliono certo ritrovarsi sotto la canicola agostana a respirare il fetore dell’immondizia mischiato al soffocante scirocco, né a dover chinare il capo per la vergogna davanti allo stupore dei turisti. È tempo che si faccia chiarezza. Subito.

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