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Ustica, un osservatorio di archeologia subacquea

USTICA. Un osservatorio mediterraneo permanente delle migrazioni e del patrimonio archeologico subacqueo, nell'isola di Ustica, per documentare la storia  dei popoli del mare Nostrum. Del progetto che sarà realizzato dalla Soprintendenza del Mare della Regione Sicilia, dall'Università degli studi di Palermo e dalla prestigiosa "Maison des Sciences de l'homme" francese, se n'é parlato oggi, a Palermo, nell'ambito del convegno "Ricordando Braudel, un mare condiviso", sulla figura dello storico francese.   L'osservatorio permanente di interculturalità mediterranea e archeologia subacquea raggrupperà in un archivio informatico documenti che narrano appunto le vicende migratorie dei popoli mediterranei. L'iniziativa, inoltre, permetterà a studiosi e ricercatori dei Paesi Med di confrontarsi in uno spirito di pace e dialogo. "Abbiamo scelto Ustica - afferma Sebastiano Tusa, della Soprintendenza del Mare - perché è un luogo simbolo di interculturalità, significativo per le attività subacquee, in passato confino politico dei libici ed anche terra di colonizzazione. L'idea è di creare un dabase informatico, una sorta di 'Ellis Island' del Mediterraneo. L'osservatorio - aggiunge - sarà funzionale alla ricerca e avrà l'obiettivo di attirare studiosi e ricercatori delle due sponde del Mediterraneo ed anche di dare vita a workshop, eventi intorno ai temi del mare e delle migrazioni". Domani,  il convegno si sposterà ad Ustica, dove, alle 12, a Punta Gavazzi, è prevista la posa in mare di una targa in memoria di Braudel

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