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Bus, tempi di attesa troppo lunghi

Ogni volta che il camper del Giornale di Sicilia si ferma a un capolinea o a una grande fermata di bus, dai passeggeri arriva un coro pressoché unanime: «I tempi d’attesa sono troppo lunghi». Alle fermate di periferia non va meglio. Anzi, va decisamente peggio. E si tratta solo di uno dei problemi segnalati. Occorre aggiungere infatti la sporcizia, l’affollamento, il rischio di borseggi, le condizioni delle pensiline, là dove ci sono. Senza approfondire le responsabilità per ciascuno di questi problemi (che derivano spesso dalle condizioni del traffico, delle strade, dalla sicurezza in città), il bilancio è però drammatico. Chi vuole lasciare a casa l’auto e così raccogliere un appello più volte lanciato da chi amministra, sa che con l’autobus dovrà andare incontro a molti disagi e, cosa ancora più grave, non potrà programmare al meglio i tempi di percorrenza. Tutto questo, diciamolo francamente, è inaccettabile in una grande metropoli, soprattutto se si guarda all’efficienza del trasporto pubblico in altre realtà del Paese e ancor più in altre città d’Europa. Ma c’è qualcosa che agli occhi di chi spera nel futuro appare ancora più inaccettabile. È l’inerzia. L’Amat, un’azienda pubblica guidata da un presidente scelto dall’amministrazione, ha presentato lo scorso novembre un piano con il quale intende rivoluzionare le linee, riducendone il numero, modificando i percorsi e assicurando frequenze maggiori a attese minori. Il piano è stato subito contestato da più parti. È possibile che non sia un buon piano. Però, di questo progetto non si è saputo più nulla. È fermo negli uffici comunali da novembre. Dovrebbe essere valutato ed eventualmente trasmesso al Consiglio comunale per l’approvazione. Ma in tutti questi mesi non è stato ancora esaminato e di conseguenza non è stato «girato» a Sala delle Lapidi. Il vicesindaco Francesco Scoma spiega che il motivo è economico: si vuole evitare di ritoccare il contratto di servizio con l’Amat. E con questo obiettivo si studia cosa fare. Ma se sei mesi non bastano per prendere una decisione, ci si chiede quando mai arriverà una risposta ai tanti utenti che aspettano. È così difficile dire sì o no?

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