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Ciancimino: "La morte di Borsellino decisa in aereo"

Lo ha rivelato il figlio dell'ex sindaco di Palermo a Salvatore, fratello del giudice assassinato. "Il suo destino mi fu chiaro durante un volo nel quale incontrai il generale De Donno"

BOLOGNA. Il destino di Paolo Borsellino fu chiaro a Massimo Ciancimino quando incontrò in aereo il generale Giuseppe De Donno. Così lo stesso Ciancimino ha raccontato di aver risposto risposto ieri sera a Salvatore Borsellino prima di presentare insieme il libro scritto dal figlio dell'ex sindaco e assessore di Palermo.  "Salvatore mi ha preso da parte e mi ha fatto una domanda: 'Vorrei capire perche' e quando si è deciso di uccidere mio fratello?", ha raccontato Ciancimino a Bologna. "Ho risposto: nel momento in cui, ed è amaro dirlo, quel capitano De Donno mi incontra in aereo e mi chiede un canale privilegiato tra due alti esponenti del Ros e Cosa Nostra", ha proseguito: "Ecco, lì si è decisa e accelerata la morte di Borsellino".   Davanti a una folla che l'ha accolto tra gli applausi (gli stessi che l'hanno salutato sul treno da Roma, ha riferito) e ha poi fatto la fila per un suo autografo, Ciancimino ha anche parlato di Bologna, dove vive con la famiglia: "Questa città mi ha accolto con indifferenza e con la stessa cerco di non espormi: amo Bologna e ci sto bene", ha spiegato, sottolineando di "cercare di non essere ingombrante per nessuno". A Palermo, invece, "anche ieri la gente che mi incontrava, sputava per terra e guardava da un'altra parte". Qualche problema solo per il figlio piccolo: "A volte non viene invitato alle feste, perché gli amici hanno paura della mia scorta", ha rivelato Ciancimino aggiungendo comunque "di rispettare ogni pregiudizio, critica e differenza".

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