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Blitz antimafia nell'Ennese: sei arrestati

In carcere i fratelli Giuseppe, Salvatore e Pietro Stella, Ivano Antonio Di Marco, Calogero Silvio La Malfa e Angelo Maria Gloria

ENNA. Gli agenti della squadra mobile di Enna hanno eseguito sei ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip di Caltanissetta, nei confronti di presunti affiliati alle cosche mafiose dell'Ennese. L'operazione, denominata in codice 'Game Over' e coordinata dai magistrati della Dda di Caltanissetta, costituisce la prosecuzione di due precedenti blitz antimafia, 'Green Line' e 'Old One', scattati tra i mesi di giugno e luglio del 2009.     
In quell'occasione la Squadra Mobile di Enna eseguì complessivamente 22 ordini di custodia cautelare con l'accusa di associazione mafiosa ed estorsione. Tra gli arrestati il presunto boss Salvatore Seminara, indicato dagli inquirenti come il capo provinciale di Cosa Nostra, Tano Drago, ritenuto il suo braccio destro e Giancarlo Amaradio, definito il referente per la famiglia di Enna.    
Secondo gli investigatori le persone arrestate oggi farebbero parte della stessa cosca, specializzata nel controllo di appalti pubblici e nella gestione di alcune bische clandestine. Gli arrestati sono Angelo Maria Gloria, 38 anni, imprenditore edile di Enna; i fratelli Giuseppe, Salvatore e Pietro Stella, di Raddusa, manovali, rispettivamente di 45, 44 e 48 anni; Ivano Antonio Di Marco, nato a Catania ma residente a Raddusa, operaio, e Calogero Silvio La Malfa, inteso Gerry, di Piazza Armerina, 49 anni, impiegato presso l'Ufficio Regionale per l'incremento turistico, unico incensurato. Sono tutti accusati di far parte della cosca guidata dal boss Salvatore Seminara.     
Secondo gli inquirenti Gloria avrebbe "supportato stabilmente le attività di Cosa Nostra, in particolare della famiglia di Enna, dalla quale riceveva vantaggi e sostegno alla sua attività imprenditoriale". Giuseppe Stella e successivamente Ivano Di Marco, Salvatore e Pietro Stella, si sarebbero invece occupati della gestione delle "case da gioco" clandestine, una delle quali realizzata in un agriturismo dell'ennese formalmente intestato alla moglie di Gerry La Malfa.

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