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Blitz antimafia nell'Ennese, la cosca gestiva una bisca clandestina

La squadra mobile di Enna il 17 giugno scorso interruppe un baccarà con 30 persone da tutta la Sicilia, sequestrando quasi 50 mila euro tra contanti e assegni

ENNA. C'é anche la gestione di una "casa da gioco" clandestina tra le accuse contestate agli arrestati nell'operazione Game Over condotta dalla squadra mobile di Enna. Tra i sei arrestati una delle figure di spicco è quella di Angelo Maria Gloria: l'imprenditore edile avrebbe svolto il ruolo di intermediario tra esponenti mafiosi di primo piano ed una ditta che effettuava lavori edili a Piazza Armerina, alla Villa Romana del Casale, alla quale doveva essere imposta l'assunzione di Giuseppe Stella, anche lui tra gli arrestati, e la scelta dei fornitori. Giuseppe Stella, invece, avrebbe avuto già dal 2007 l'incarico di seguire per conto del presunto boss Salvatore Seminara e del suo braccio destro Gaetano Drago la gestione della "casa da gioco" clandestina realizzata nell'agriturismo messo a disposizione da Calogero Silvio La Malfa, detto Gerry. A Giuseppe Stella, accusato di avere fatto la cresta sui guadagni della cosca, sarebbe subentrato nel 2009 Ivano Di Marco, coadiuvato dagli altri due fratelli Stella, Salvatore e Pietro. Questi ultimi davano un mano anche nella gestione della bisca fino al 17 giugno del 2009, giorno del blitz della Squadra Mobile di Enna che interruppe un baccarà al quale stavano partecipando una trentina di persone, provenienti da varie località della Sicilia, sequestrando circa 27 mila euro in contanti e 22 mila euro in assegni sul tavolo da gioco e addosso ai giocatori.

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