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Le pagelle ai campioni: Zanetti da 10

Sugli scudi tutti i nuovi acquisti. Maicon si conferma su alti livelli. Mourinho è da 9. Bocciatura definitiva per Quaresma

MILANO. Il muro eretto da Lucio e Samuel, il moto continuo di Zanetti, il genio di Sneijder e la mira spietata di Etòo e Milito. Su quest'asse l'Inter ha costruito il 18/o scudetto, frutto di una campagna acquisti perfetta e del lavoro di Mourinho, che è riuscito a tirare fuori il massimo da tutti tranne che da Balotelli, una delle poche note controverse di una stagione da incorniciare per la squadra di Massimo Moratti.     
JULIO CESAR 8.5 - non è perfetto come nella passata stagione: commette qualche errore grave, come sul gol di De Rossi che rimette in corsa la Roma. Ma resta il portiere meno battuto della serie A e lo scudetto passa anche dalle sue mani.     
TOLDO sv - un paio di infortuni e solo panchina, in quello che potrebbe essere l'ultimo campionato con l'Inter per un portiere che ha ancora voglia di essere protagonista altrove.     
CHIVU 8 - essere ancora integro dopo il grave infortunio al cranio basterebbe per sentirsi felici. Il romeno rientra in campo con il caschetto dopo 77 giorni e chiude una stagione più che positiva, segnando anche il suo 1/o gol nerazzurro.   
CORDOBA 6.5 - per la prima volta si trova a fare il gregario ma si fa trovare sempre pronto, e risponde bene anche quando Mourinho gli chiede di adattarsi da terzino.     
MAICON 9 - non sempre gioca al massimo ma resta il miglior terzino destro al mondo, di sicuro il più pericoloso: segna anche 6 gol (record personale), quello con l'Udinese è il più bello e pesante.     
LUCIO 9 - acquisto quanto mai azzeccato. Diventa subito leader della difesa: tampona e riparte, la solidità che garantisce fa dimenticare qualche goffo passaggio a vuoto.     
MATERAZZI 6 - tanta panchina, gli manca la sicurezza di Samuel e Lucio ma non l'agonismo. Indimenticabile per i tifosi la maschera di Berlusconi con cui festeggia dopo un derby.     
SAMUEL 9 - Lucio rischia di sfilargli il soprannome di 'muro', ma l'argentino gioca una delle sue migliori stagioni e il suo gol vittoria nei minuti di recupero contro il Siena vale una buona fetta di scudetto.     
SANTON 5 - la stagione della consacrazione è rovinata da un errore contro la Sampdoria e da due operazioni al ginocchio: perde posto e Mondiale, ma l'Inter crede ancora in lui.    
ZANETTI 10 - è inossidabile. Solo una squalifica interrompe la sua striscia di 137 presenze di fila. A centrocampo o in difesa, a destra e sinistra, ovunque macina chilometri e ruba palloni. Va per i 37 anni ma non si direbbe proprio.    
CAMBIASSO 8.5 - acume tattico e spirito di sacrificio lo rendono indispensabile filtro davanti alla difesa nell'Inter spregiudicata di quest'anno.     
KRHIN sv - solo pochi scorci di gara per lo sloveno, che sta studiando da Cambiasso e in futuro potrebbe trovare più spazio.
MARIGA 6 - acquisto dell'ultima ora a gennaio, per ora è un buon rincalzo. Ma qualche sprazzo fa ben sperare l'Inter che prima o poi potrebbe riscattarlo dal Parma.     
MUNTARI 6 - sta maturando ma cartellini gialli e rossi sono ancora il suo difetto. Quando controlla l'aggressività è utile come argine a centrocampo.     
STANKOVIC 7 - nonostante un paio di infortuni c'é sempre quando conta. Nel nuovo modulo deve arretrare ma si toglie lo sfizio del gol tre volte, e quello da metà campo contro il Genoa è da ricordare.     
QUARESMA 5 - solo una partita intera ed è l'unica decente, per il resto solo comparsate insipide: non è più un enigma ma un investimento fallito e non sarà facile piazzarlo in estate.     
THIAGO MOTTA 7 - comincia e finisce alla grande, in mezzo un periodo opaco: con lui il centrocampo acquista qualità, tanti assist e 4 gol, il più bello nel derby di agosto.     
SNEIJDER 9 - dai tempi di Matthaus l'Inter non aveva un trequartista così: esordisce nel derby poche ore dopo il suo arrivo e cambia faccia alla squadra diventando indispensabile.     
ARNAUTOVIC 4 - farsi rubare l'auto prestata da Etòo è la sua impresa più eclatante. Non ha dato motivi all'Inter per riscattarlo dal Twente.     
BALOTELLI 6 - qualche lampo di classe, tanti tuoni con Mourinho. La maglia nerazzurra gettata a terra è la punta dell'iceberg di una stagione tormentata da liti con allenatore e compagni, tormentoni sulla sua fede milanista e 'buu' razzisti. Perde per strada tante occasioni per consacrarsi campione. Il suo futuro all'Inter è tutt'altro che scontato.     
ETO'O 8.5 - lo scambio con Ibrahimovic è stato un affare. Il camerunense ha un calo dopo la coppa d'Africa ma si conferma attaccante di estrema classe ed efficacia; è invece una sorpresa lo spirito di sacrificio con cui svolge i compiti di copertura che Mourinho gli affida.    
MILITO 9 - cancella il ricordo di Ibrahimovic: segna 22 reti, più dello svedese al primo anno all'Inter, e diventa il perno dell'attacco. Il gol scudetto non poteva che essere suo    
PANDEV 7 - l'ultimo affare della campagna acquisti: arrivato a gennaio, per due mesi fa faville, poi cala ed è inevitabile visti i sei mesi di inattività alla Lazio.      
MOURINHO 9 - fa fare il salto di qualità alla squadra: sceglie gli innesti giusti e lavora su mentalità e gioco trasformando questa Inter in una delle fuoriserie d'Europa, vicinissima a una tripletta storica. Quando parla la polemica, non sempre necessaria, è assicurata: ma se dovesse partire il calcio italiano ne sentirà la mancanza.

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